𝟙.𝟚𝟠 - 𝕃𝕒 𝕢𝕦𝕚𝕖𝕥𝕖 𝕖 𝕝𝕒 𝕥𝕖𝕞𝕡𝕖𝕤𝕥𝕒

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3/08/2024
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«FATEMI USCIRE DA QUI O GIURO CHE VI FACCIO PENTIRE DI ESSERE NATI, PORCA PUTTANA!»

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«FATEMI USCIRE DA QUI O GIURO CHE VI FACCIO PENTIRE DI ESSERE NATI, PORCA PUTTANA!»

Non avevano idea di come fosse successo, ma Zoe aveva perso improvvisamente coscienza ed era rimasta priva di sensi per quasi quattro ore. Quando l'IA li aveva informati di quello che era accaduto, Tony e Steve, seguiti da Pepper e Natasha, si erano precipitati da lei senza battere ciglio.
Una volta arrivati al tredicesimo piano, che sembrava ogni secondo più lontano, avevano raggiunto l'esterno e la scena gli fece gelare il sangue per pochi secondi: videro Zoe a terra, con gli occhi chiusi, con accanto solo Sam — con lo sguardo pietrificato — e Wanda che cercava in tutti i modi di svegliarla.

Fortunatamente il cuore batteva ancora e il respiro era regolare, ma restava ancora da capire il perché fosse svenuta all'improvviso. Sam aveva cercato più o meno di spiegare come fosse successo, ma Tony e Steve erano talmente spaventati che fecero solo finta di ascoltarlo. Anche loro avevano provato a svegliarla in qualche modo: le avevano alzato le gambe, avevano provato a bagnarla con dell'acqua, Tony aveva persino cercato di darle dei piccoli schiaffetti sul viso sperando che l'impatto potesse riuscire a svegliarla.
Niente. Respirava regolarmente, ma non si era mossa neanche di un centimetro.

Quando si resero conto che loro non avrebbero potuto fare niente, Steve caricò Zoe tra le sue braccia e si affrettarono a portarla al centro medico della Torre.

Nessuno di loro avevano idea di cosa fosse successo e di cosa l'avesse portata a perdere coscienza.

Al centro medico non avevano potuto fare un gran ché, se non aspettare che fosse lei a svegliarsi da sola e a prelevarle un campione del sangue per capire quale fosse stato il possibile problema. Da quel momento in poi, Steve e Tony non avevano mosso più neanche un muscolo ed erano rimasti con lei per tutto il tempo, così come anche Natasha, Wanda e Pepper nonostante quest'ultima fosse visibilmente stanca. Tony ci mise un po', ma alla fine la convinse ad andare a dormire con la promessa di tenere la situazione sotto controllo.

Anche Sam era rimasto lì per tutto il tempo, anche se fuori dalla stanza della ragazza, in compagnia di Visione. Anche se non era ancora ben chiaro cosa fosse successo, a Steve era parso che Sam si sentisse piuttosto in colpa per quello che era successo.

Dopo quattro lunghe ed interminabili ore, in cui erano stati tutti in silenzio e Steve non aveva accennato a togliere gli occhi e l'attenzione da lei nemmeno per un secondo, Zoe aveva riaperto gli occhi facendo tornare a respirare tutti i presenti. Prima di aprire gli occhi, la ragazza aveva cominciato ad emettere piccoli lamenti che attirarono l'attenzione di Steve e Tony. All'inizio credevano che stesse facendo qualche sogno, ma quando poi avevano incontrato i suoi occhioni marroni e con delle sfumature verdi si erano rilassati e risollevati nel vederla finalmente sveglia.

Lei, invece, era tutto tranne che rilassata.

«Zoe, sono le quattro del mattino, per la miseria. Non gridare!» disse Tony, tendando di farla calmare.

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora