𝟠𝟛 - 𝔻𝕠 𝕪𝕠𝕦 𝕝𝕠𝕧𝕖 𝕞𝕖?

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Che Zoe non riuscisse mai a dormire per più di qualche ora a notte, ormai era risaputo

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Che Zoe non riuscisse mai a dormire per più di qualche ora a notte, ormai era risaputo. Lei si era abituata a quella terribile sensazione di insonnia, nemmeno si ricordava più cosa significasse dormire per più di otto ore. Era già tanto riuscire a dormire per due ore, poche volte aveva battuto il suo stesso record ed aveva superato le due ore e mezza. A dirla tutta, però, c'era stato un periodo in cui riusciva a dormire davvero più del previsto. Ma era, però, un periodo della sua vita buio e che preferiva dimenticare.

Poteva tranquillamente affermare che da quando si era risvegliata non aveva mai chiuso occhio davvero, anche se quella notte era riuscita a dormire per poco più di un'ora e mezza. Quindi si, in quei quattro giorni in cui aveva finalmente riaperto gli occhi Zoe aveva dormito complessivamente due ore. Mentalmente, lei era ancora ferma nei suoi pensieri e nelle sue memorie su ciò che era accaduto nelle ultime settantadue ore, anche se stava davvero cercando di ripensarci in modo diverso. Ma la sua insonnia, che anche dopo cinque anni era ancora viva, non le permetteva di certo di fare sogni tranquilli. Quindi non solo trovava difficoltà nell'addormentarsi, ma quando ci riusciva le bastava poco per svegliarsi di soprassalto.

Quella notte, infatti, c'era stato un motivo ben preciso per cui si era svegliata un po' frastornata.

Non appena aprì gli occhi, Zoe si accorse subito di essere da sola. Forse, mentre dormiva, aveva percepito un senso di freddo e solitudine che l'avevano costretta a svegliarsi solo per controllare la situazione e magari smentirsi. Invece no, si era svegliata e dovette dare ragione alle sue sensazioni: era sola, nel cuore della notte, nel letto in cui aveva passato le ultime tre nottate. Ma a differenza di quel momento, Zoe quelle nottate le aveva sempre passate in compagnia.

Sapeva che anche Steve fosse spesso e volentieri divorato dall'insonnia, motivo per cui in passato capitava che lo beccava ogni tanto con gli occhi aperti durante la notte. Ma non si allontanava mai, rimaneva sempre accanto a lei magari anche osservandola in silenzio e con un dolce sorriso sul volto. E Zoe, ogni volta che si accorgeva del suo sguardo addosso, ne approfittava per aprire anche lei gli occhi del tutto.

A lei piaceva rimanere sveglia in quelle occasioni, le piaceva starsene sveglia tutta la notte parlando con lui. O meglio, le piaceva proprio parlare con lui. A volte la notte anche lui veniva tormentato da qualcosa, eppure Steve aveva sempre affermato che la sua sola presenza riusciva a calmare ogni tensione. Ecco perché, immersi nel buio più profondo, Zoe e Steve erano sempre riusciti a trovare il lato positivo della loro insonnia. Insieme.

Ed ecco perché, quella notte, risvegliarsi senza lui al suo fianco per un attimo la destabilizzò. Era passato tanto tempo dall'ultima volta in cui avevano dormito insieme e passato anche del tempo insieme, nel mezzo c'erano stati non solo due anni passati separatemente ma anche cinque anni in cui lei non aveva nemmeno potuto stare realmente lì presente, per un attimo ebbe quasi paura che ricatapultarsi in quelle sensazioni lo avesse spaventato. Un po' spaventava anche lei, visto che da quando era ritornata non avevano nemmeno avuto il tempo di poter parlare di quelli che erano ormai loro.

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora