𝟝𝟡 - 𝕆𝕝𝕕 𝕝𝕚𝕗𝕖.

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Nell'ultimo anno e mezzo, Zoe in quella casa c'era stata parecchie volte

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Nell'ultimo anno e mezzo, Zoe in quella casa c'era stata parecchie volte. O meglio, non proprio tantissimo, ma ogni volta che aveva del tempo libero si.

Solo negli ultimi mesi non aveva avuto l'occasione di andarci, ma non perché non volesse. Semplicemente, tutto quello accaduto dopo quel giorno in ospedale era diventato molto superficiale per lei. Aveva decisamente molto più tempo libero, ma era la sua mente che non era stata poi così tanto libera. Passava le sue giornate tra il Complesso ed il Santuario, tutto il resto per lei era passato in secondo piano. Aveva un po' i sensi di colpa, non voleva fargli credere che li aveva abbandonati. Zoe aveva solo avuto bisogno di un po' di tempo per se stessa, ma non era sparita. Ogni tanto li chiamava, gli chiedeva come stessero, ed inventava una scusa per non dire esplicitamente che non era dell'umore per andarli a trovare.

Neanche quel giorno era dell'umore, ma tra le tante persone che conosceva quel giorno Zoe voleva vedere loro. Le uniche persone che, oltre Tony, sentiva appartenere alla sua infanzia e al suo passato. Le uniche persone che, nonostante tutti quegli anni di lontananza, l'avevano ritrovata e guardata come quando la guardavano quando era bambina. Ormai Zoe aveva recuperato tutti i suoi ricordi, seppur i ricordi di una bambina di tre o quattro anni fossero piuttosto sbiaditi, però i loro volti erano frequenti nei suoi ricordi.

«Scusami se non sono venuta a trovarvi spesso ultimamente.» le disse, mettendosi più comoda nella poltroncina in cui si era accomodata già da un po'. Le mani, nascoste dalle maniche della sua felpa bianca, le poggiò sul tavolo sotto di lei con delicatezza mentre un bicchiere d'acqua le veniva poggiato proprio accanto. Sorrise per ringraziare, poi alzò le spalle. «Sono successe così tante cose ed io... Avevo  bisogno di stare da sola.»

La donna scosse la testa, mostrando il suo solito sorriso dolce e comprensivo. «Non ti scusare, non c'è bisogno. Vuoi una tazza di the?» domandò. Zoe negò con la testa e la donna annuì. Le portò una mano sui capelli, accarezzando una ciocca fino alla punta con dolcezza. «Sono molto più lunghi rispetto all'ultima volta che li ho visti. Alla tua età li desideravo così lunghi, ma mia madre mi costringeva sempre a portarli corti.» le due risero a quel ricordo, poi la donna fece spallucce. «Be', erano altri tempi.»

Zoe la guardò dritta negli occhi. «Ho visto le tue foto da giovane, Madison. Eri belissima anche con i capelli corti. Dico davvero.» la donna non la ringraziò a voce, ma il suo sorriso diceva già tutto. La ragazza stirò il collo, guardando con aria divertita la figura seduta su una poltrona più grande poco più distante da loro. «Sono certa che Malcom ha dovuto fare la fila, vero?»

L'uomo non si voltò subito, ma Zoe gli vide comparire un sorrisino sul viso mentre teneva ancora lo sguardo incollato alla televisione. A Malcom piaceva stare ore ed ore davanti al televisore anche se non guardava mai niente in particolare. A dirla tutta, gli unici momenti in cui si soffermava su cosa trasmettessero erano le ore del telegiornale. Maddie diceva sempre che lo faceva perché voleva sempre tenersi aggiornato con i tempi e con le notizie che accadevano nel mondo.

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora