𝟙.𝟙𝟜 - ℙ𝕠𝕤𝕥𝕠 𝕤𝕚𝕔𝕦𝕣𝕠

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revisionato
06/08/2023
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Il fruscio del vento la investì in pieno come se la stesse incintanto a svegliarsi e ad alzarsi da quel prato che sentiva tanto comodo e morbido sotto di sé

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Il fruscio del vento la investì in pieno come se la stesse incintanto a svegliarsi e ad alzarsi da quel prato che sentiva tanto comodo e morbido sotto di .

Tutto un dire, ovviamente. Come faceva un prato ad essere così morbido?

Probabilmente era solo il suo amore per la natura che non le provocava fastidio a farla rimanere sdraiata per terra. Il ventò fischiò ancora, spostandole i capelli, e allora si costrinse ad aprire gli occhi e alzasi a sedere.
Diede un'occhiata in giro, non c'era nessun rumore che la infastidisse oltre quel venticello. Il sole splendeva come non mai e non faceva nemmeno freddo, nonostante si rese conto di indossare solo un vestito morbido, smanicato e a fantasia. In più era anche scalza.

Ma dove si trovava, non lo sapeva. Non le importò più di tanto all'inizio, ma poi si rese conto di essere in un giardino e che dietro di lei vi era una piccola casetta azzurra.

Zoe la studiò per qualche secondo, trovandola familiare. Sapeva di esserci già stata, ma non sapeva quando.

Lentamente si alzò in piedi e provò ad avvicinarsi alla porta d'ingresso, che si raggiungeva dopo aver salito quattro semplici gradini, ma arrestò i suoi passi.

Poco più distante da lei, c'era una donna seduta con i gomiti poggiati su un tavolo marrone sotto di lei. La donna, che non aveva sicuramente più di venticinque anni, aveva i capelli marroni e un corpo lungo e snello più o meno come quello di Zoe, anche se era decisamente più alta di lei. Indossava dei vestiti semplici, una maglietta a manica corta e un pantalone stretto, e Zoe notò la sua pelle chiara.

La donna non la stava guardando, ma quando Zoe fece un passo avanti allora si accorse della sua presenza e la guardò negli occhi. Era bellissima, non si poteva dire per nulla il contrario. Le mostrò un sorriso dolce e sembrò sinceramente felice di vederla. Ma Zoe era certa di non conoscerla.

«Ti sei svegliata, Zoe.» constatò.

Anche la sua voce era dolce e limpida, la faceva sentire a suo agio. La donna la invitò ad avvicinarsi e, solo allora, Zoe si rese conto che accanto a lei vi era una sedia vuota. Esitò, studiando attentamente la situazione, non era certa di volersi sedere e fidare di quella donna.

«Dove sono?» le chiese, ma poi preferì fare un'altra domanda: «Io e te ci conosciamo?»

La donna sorrise ancora. «Una domanda per volta.» asserì, poi riprese: «Stai bene? Ti hanno conciata un po' male.»

Zoe corrugò la fronte. «Che intendi?»

«Non te lo ricordi?» la donna alzò le sopracciglia, sorpresa. «Due ragazzini ti hanno pugnalata

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora