𝟙.𝟚𝟛 - ℙ𝕖𝕘𝕘𝕪 ℂ𝕒𝕣𝕥𝕖𝕣

2.4K 77 90
                                    

revisionato
19/11/23
💚

revisionato19/11/23💚

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Quattro giorni.

Erano passati quattro giorni da quando le cose con Ultron si erano risolte, da quando era stato eliminato e da quando Zoe e gli altri erano ritornati a casa. Tutto era tornato di nuovo tranquillo, o almeno in parte. Zoe si era promessa di riposare quanto più possibile e, in un certo senso, ci era riuscita.

La prima notte aveva dormito, sorprendentemente per lei, per quasi undici ore. Avrebbe continuato a dormire se Tony non l'avesse svegliata preoccupato.

Vederla sparire per così tante ore lo aveva impanicato, fin quando non aveva constato che lei stesse solo dormendo beatamente. Inutile dire il modo in cui Zoe gli aveva urlato contro per averla svegliata senza un motivo logico. E alla fine, ovviamente, non aveva più ripreso sonno. Non si era alzata subito dal letto e non aveva subito raggiunto gli altri, era rimasta ancora per un po' a letto beandosi di quel silenzio di cui aveva necessariamente bisogno da un po'. Si era alzata solo quando il suo stomaco aveva cominciato violentemente a brontolare, ricordandole che non mangiasse da più di un giorno.

Nei successivi tre giorni, Zoe aveva fatto di tutto pur di staccare i pensieri che non cessavano di torturarla. Si era fatta avanti con Maria Hill per occuparsi di tutte quelle persone Sokoviane che erano rimaste senza casa e di tutti quelli che erano ancora in ospedale, feriti. Grazie a Dio i suoi poteri erano ritornati perfettamente funzionanti subito dopo la sua lunga dormita e lei si era ripresa in fretta, così era finalmente stata in grado di dare una mano con le ferite che alcuni civili riportavano. Ci aveva messo un po' ma alla fine aveva convinto i dottori che le sue cure fossero sicure e senza brutte conseguenze.

Sorprendentemente anche per lei stessa, il suo potere curativo era migliorato in modo notevole dopo la sua brutta esperienza in Africa. Zoe si rese conto di star pian piano riuscendo a curare anche le ferite più profonde senza causare ulteriore male, iniziava a farlo senza entrare nel panico. Era stato un enorme passo avanti, per lei.

Comunque, non era solo stata in ospedale per l'appunto. Insieme a Maria e a qualche agente dello S.H.I.E.L.D, quei pochi rimasti, si erano imbattute per cercare una sistemazione per tutti i civili. Li avevano incontrati ad uno ad uno in giorni diversi, non si erano nemmeno accorte che fin troppe persone erano rimaste senza un posto in cui vivere. Incontrarli tutti era stata la parte più difficile, non era facile dover vedere il loro dolore negli occhi in modo così diretto e crudo.

E non era stato facile nemmeno cercare di parlare con loro, qualcuno era ancora così tanto scosso da non riuscire a decidere cosa fare. Zoe e Maria hanno provato a spiegar loro che volevano aiutarli a riprendere la loro vita, ma avevano bisogno di sapere dove ognuno di loro avesse intenzione di rimanere — se in America, o in qualunque altro stato —.

Qualcuno è stato collaborativo fin da subito, principalmente le famiglie con bambini. Non tutti scelsero di rimanere in America sapendo che avrebbero perso un po' di tempo con i documenti, con il visto o con le diverse pratiche da fare per essere considerato un cittadino americano naturalizzato. Vivere in America non era semplice e i cittadini Europei lo sapevano.

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora