𝟛𝟡 - 𝔸 𝕣𝕖𝕒𝕤𝕠𝕟 𝕥𝕠 𝕤𝕥𝕒𝕪. [ℙ𝕒𝕣𝕥 𝕀𝕀]

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«Loro no, ma io si

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«Loro no, ma io si.»

La voce chiara e limpida che Steve aveva sperato di sentire nelle ultime ore rieccheggiò con fermezza in tutta la stanza, facendo brillare velocemente i suoi occhi. In pochi secondi, il corpo di Belial venne sbandato via in un punto del laboratorio che Steve non si preoccupò a guardare. I suoi occhi si inchiodarono sull'artefice di quel gesto, sulla persona che era riuscita a bloccare e allontanare momentaneamente Gregory Belial. Se solo Steve avesse voltato lo sguardo, si sarebbe accorto che anche i suoi compagni - stremati a terra - avevano il suo stesso sguardo.

Guardavano tutti lei.

«Zoe...» la chiamò, con un emozionato sorriso sul volto.

La ragazza era piantata lì ancora ad osservare il punto in cui aveva spinto Belial, ma quando sentì la voce di Steve si voltò verso di lui. Fu allora che i loro sguardi si incrociarono, fu allora che Steve si perse nei suoi occhi, verdissimi, accorgendosi di un particolare che non aveva notato subito: era arrabbiata, ma stava piangendo.

Steve si sollevò in piedi e, con fatica, la raggiunse. «Ehi, stai bene?» chiese ancora.

Zoe non accennò nessun sorriso, la sua espressione non cambiò. Steve non riuscì a comprendere il suo stato d'animo, ma successivamente la notò mentre attivava la sua armatura. In pochi secondi, i vestiti comuni - e sporchi, ormai - di Zoe vennero sostituiti dalla sua uniforme nera che indossava ad ogni battaglia. Zoe guardò Steve e il resto della squadra velocemente. Alzò le mani e lasciò che la sua energia verde li avvolse tutti velocemente in un colpo solo. Steve lasciò scorrere lo sguardo sul suo corpo, notando la stessa aura che fino a poco prima aveva avvolto il corpo di Zoe. Gli altri imitarono la mossa di Steve, guardandosi confusi, ma poi non riuscirono a muovere più nessun muscolo oltre che la testa.

«Che stai facendo?» chiese Steve, guardandola mentre la ragazza diede loro le spalle.

La bionda interruppe i suoi movimenti e si voltò di nuovo verso Steve, rimanendo con i piedi fermi ed inchiodati a terra. «E' una cosa tra me e lui. Statene fuori.»

Poco più distante da loro, fu la voce di Tony a rieccheggiare nell'aria. «Sei impazzita? Non siamo al cinema, non puoi tenerci bloccati mentre noi ti guardiamo combattere senza poter fare nulla!»

«Posso, se serve per proteggervi.»

Zoe smise di guardarsi indietro e lasciò lì i suoi compagni, assicurandosi che la sua energia li curasse e tenesse lontani dalla battaglia. Steve ci aveva visto bene: Zoe era arrabbiata, forse come non lo era mai stata fino ad allora. Da settimane il suo obbiettivo era quello di trovare Belial e fermarlo, voleva guardarlo negli occhi e cercare una piccola vendetta che mai si sarebbe aspettata di necessitare. Quello che voleva non era vendicare la sua mancata vita normale, non voleva ricordargli che per colpa sua lei non era stato in grado di dormire sogni tranquilli per più di vent'anni. No, quel tipo di vendetta era superata.

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora