17.

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*11:00*
vic's pov
Ho letto un articolo del nostro fanclub su instagram, "damiano e victoria avvistati in questi giorni a Roma", mi sarei voluta sotterrare, in quella foto ci siamo io e il mio ragazzo, lui mi cinge il collo con un braccio e mi stampa un bacio sulla fronte.
menomale che non avremmo dovuto dare nell'occhio.
Ma proprio a causa di questo post stamattina ho ricevuto una chiamata dal Fabrizio, il nostro manager, piuttosto incazzato.
Gli ho detto di stare tranquillo, la sua rabbia comunque era rivolta al fatto che non dovremmo essere qui, non al possibile sospetto di una relazione.
Io e Damiano non ci siamo mostrati insieme sui social per un po' di tempo e adesso la gente potrebbe sospettare vedendoci insieme, non che mi preoccupi però...

- a che pensi?- mi chiede Dam uscendo dalla cucina vedendomi con lo sguardo perso nel vuoto.
Gli mostro il post e lui sembra piuttosto tranquillo.
- a questo?- domanda
- be si, non credi che potrebbe risultare un po' troppo?-
- si è invasione della privacy, ma so che ti riferisci a ciò che faccio nella foto.
Siamo sempre stati così vic, ti ho sempre abbracciata e siamo sempre usciti insieme-
- hai ragione-
Smetto di farmi paranoie inutili e vado a mettere qualcosa che non sia il pigiama.
tanto so' bella sempre.
Torno da lui, sta guardando il computer, sono gli orari dei voli per L'America.
- hai fretta di tornare?-
- no, ma non possiamo prenotare i biglietti all'ultimo-
- siamo qui solo da tre giorni, ne mancano ancora cinque-
- quattro- mi corregge.
Giusto, in aereo ci metteremo tanto ad arrivare.
- non voglio tornare là- confesso
- perché? è sempre stato il nostro sogno andare in america-
- non significa che volessi viverci per così tanto, abbiamo ancora molte cose da fare qui-
- tipo?- mi guarda storto.
- lascia stare, vado di là- rispondo scocciata.
Mi chiudo in camera, affondo nei miei pensieri e mi viene l'ansia.
Tanta, troppa ansia, tutta quella che non provavo da mesi.
Mi metto le mani nei capelli, il respiro mi si affanna, vorrei urlare ma mi sento bloccata, le pareti sono sempre più vicine, cerco di piangere ma il mio corpo non reagisce.
E finalmente dopo vari minuti di inferno riesco a urlare.
Un urlo straziante.

dams pov
Mi spavento quando sento delle grida venire dall'altro lato del mio appartamento.
Corro a vedere se victoria sta bene e vedo che è in preda ad un attacco di panico.
Ha lo sguardo smarrito, respira così forte che ho paura che da un momento all'altro le possa finire il fiato.
- amore sta tranquilla-
- damiano, DAMIANO- ripete il mio nome sempre più forte, mi si stringe il cuore a vederla così.
- guardami!- le ordino così che nel caos della sua mente riesca a sentirmi.
- brava così, ora rallenta i respiri, piano piano-
Scoppia in un pianto liberatorio, si mette le mani sulla faccia e singhiozza.
- scusa- si rivolge a me.
- ma de che, smettila, sono io a doverti chieder scusa, non avrei dovuto metterti questa fretta-
Ci baciamo e le porgo dei fazzoletti per asciugarsi.
- prima ti sporco il letto di sangue e ora ci creo una pozza con le mie lacrime, ce credo che dite che sono un disastro-
Mi strappa una ristata, come sempre, e riesce a ridere pure lei.
Le tremano ancora un po' le mani, perciò le faccio fare la cosa che la rilassa di più.
Mi stendo vicino a lei, le faccio metter la testa sul mio petto e mentre accarezzo i suoi capelli le canto una canzone.
Chiude gli occhi e si lascia trasportare.

quindi marlena torna a casa che ho paura di sparire.

Dopo di te. ||DAMORIA||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora