69.

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continuo:
vic's pov

- a che sorpresa avevi pensato?- chiede ethan mentre va avanti ed indietro per il salone.
- ethan ma te fermi?!?- ribatte thomas innervosito
- si scusate-

Si siede accanto a me.

- quindi?-
- non lo so, vorrei annunciarglielo al concerto-
- davanti a settantamila persone?- ripetono all'unisono
- non lo so? è troppo?-
- ma chissene se è troppo è tu figlio-
- si c'hai ragione thoma'-

Guardiamo l'orario e notiamo che è tardi, ci avviamo tutti insieme con la macchina di Ethan.
Arriviamo sul posto, Damiano era già qui.

- ao siete delle merde, ve siete organizzati senza di me- protesta

Lo raggiungo, metto le mani dietro il suo collo e lo bacio.
Lo bacio: una, due, tre, quattro volte e se potessi lo farei fino all'infinito.

- come mai sei venuta con loro e non con me?- chiede facendo il labbruccio guardandomi negli occhi.
- aw amoreee, non fa così che sei troppo bello-
- ahahaha- si mette a ridere e mi bacia ancora.

I manager e la troupe ci chiamano per andare a fare la rappresentazione del palco, ci hanno dato la possibilità di sceglierlo come meglio ci piace.

Una volta finito andiamo in studio a discutere degli outfits.

- devono essere p a z z e s k i!- mi impongo
- attenta vic t'è caduta la corona-
- grazie lello, passamela pure, senza lasciare impronte possibilmente-

Ci mettiamo tutti, e dico, tutti a ridere come degli stupidi.
Fabri compreso.

Continuiamo fino a tardi, ammetto che potrei addormentarmi da un momento all'altro.

- su regà, è tardi, andate a casa- ci grazia la stylist

Dovrei avvisare chi lavora con noi che sono appena entrata in gravidanza, così anche da poterci organizzare con i tour e le date che già abbiamo dovuto rimandare una volta.

Facendo il conto dei mesi, se tutto va bene, dovrei partorire a marzo duemila ventitré.

- terra chiama sua maestà-
- si damià ce so-
- e menomale-
- ti porto a casa io?-

Ho messo via il test che ho fatto questo pomeriggio, ma non voglio che lo trovi prima della sorpresa.

- se venissi da te?-
- hai quello che ti serve?-
- no, ma possiamo passare da me a prendere chili ed i miei vestiti-
- certo va bene-

Salutiamo tutti ed andiamo via.

dams pov
Durante il tragitto in macchina Victoria è più silenziosa del solito, guarda fuori dal finestrino senza mai distogliere lo sguardo.

- che peccato che sia nuvoloso oggi- esclama interrompendo i miei pensieri
- sono sicuro che quando ci esibiremo il sole sarà cocente-
- tanto brilliamo già noi-
- modesta come sempre vedo-

Arriviamo sotto casa sua, sale da sola a prendere ciò che le serve e in dieci minuti torna da me.

- ci hai messo poco-
- si avevo lasciato tutto in giro-
- ecco dove sono finiti i miei pantaloni della tuta- dico notando che li ha indosso lei
- mi donano non trovi-
- ma certo sua maestà-

Rimetto in moto e fumo una sigaretta.
Questa volta a rimanere in silenzio sono io.
Sono stanco morto, continuiamo a lavorare ininterrottamente, il tempo che abbiamo per noi stessi lo passiamo a pianificare gli eventi futuri.

- non ti capita di sentire che la nostra vita segua uno schema?- chiedo alla mia amata, lasciandola perplessa
- se fosse uno schema allora non credo che molte delle cose che abbiamo vissuto sarebbero successe-
- siamo sempre in giro, un concerto dopo l'altro, l'anno prossimo visiteremo talmente tante città di cui alla fine non ricorderemo nemmeno il nome perché svaniranno insieme alle altre, vorrei che potessimo godercele di più-
- io credo che l'anno prossimo sarà fantastico-

Sorride, non capisco a cosa si riferisca.

- che intendi?-

Arriviamo nel mio parcheggio, sistemo la macchina e rimango a guardarla.

- prometto che ti piacerà-

Dopo di te. ||DAMORIA||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora