24.

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vic's pov
Vedere Damiano che sorride, che si diverte e che salta da una parte all'altra del palco è ciò che mi soddisfa di più del nostro lavoro.
Sapere che si sente bene quand'è lassù e che si sente bene con noi mi scalda il cuore.
Dopo tutto quello che è successo fra di noi è ancora qui e non ha mollato, anche se ha provato a farlo quando eravamo all'inizio di tutto, ma ora se ne pente già abbastanza e farglielo "pesare" non avrebbe senso.
Questa mattina siamo stati a Malibu nei nostri studi, abbia registrato alcune canzoni e ne abbiamo scritta una per le vittime di guerra.
Ci saranno molte altre interviste nei prossimi giorni, chissà quale sarà l'argomento di punta.
Ieri sera sono andata a divertirmi con gli amici, ho scoperto tanta bella gente qui a Los Angeles, ho rivisto il poliziotto che mi ha portata a casa, abbiamo approfondito la conoscenza ma non gli ho detto che sto con Damiano, lo sa già troppa gente.

- vic è pronto vieni a magná- urla Ethan dal piano di sotto.
Mentre pranziamo il silenzio regna nella stanza, tutti abbiamo i nostri pensieri e ad interrompere la quiete è ovviamente Thomas.
- sorè annamo a facce un giro co' lo skate?-
- sorè? da quando me chiami così?- dico ridendo
- susu annamo o no?-
- va bene-
Il mio ragazzo non ascolta, guarda il cellulare, sta ancora scrivendo a Giorgia.
Lello lo guarda male, gli da una gomitata e Dam alza lo sguardo.
- che vòi- esordisce
- nun se guarda il cellulare a tavola- lo rimprovera.
Il nostro frontman lo ascolta e si gira verso di me, poggia la sua mano sulla mia, che si trovava sul tavolo già in precedenza.
Faccio finta di nulla, così lui si avvicina e mi bacia la guancia.
Metto il bocca l'ultima forchettata di pasta e mi alzo dal tavolo, vado diretta in camera mia sbattendo la porta.
che cazzo di problema ha?
Apro l'armadio e cerco dei vestiti da mettere più tardi, jeans a zampa e canotta tagliata bianca.
Metto le cuffiette in tasca e mi butto sul letto. Dopo non molto la porta viene aperta da Damiano che si sporge a vedere dove sono.
- Thomas è pronto?- chiedo fredda
- non lo so, che hai?-
- nulla va via-
- victoria eddai cazzo, c'è sempre qualcosa che non va co' te- mentre pronuncia questa frase si siede sul materasso accanto a me.
- allora torna con lei-
Fa una faccia sorpresa e un sorrisetto malizioso.
- sei gelosa?-
Io mi avvicino al suo viso, quanto basta perché possa sentire il suo respiro scontrarsi con il mio.
- no, non mi interessa, ma non fare quella faccia, caschi male co' me damià, non sono come tutte quelle che ti sei scopato-
- sai benissimo che non ti considero una come tutte-
- perché senti il bisogno di scrivere a Giorgia?-
- perché è stata importante e io lo sono stato per lei, ha una malattia e io la aiuto a distrarsi-
- come? dicendole che ti manca?-
- hai letto le nostre chat?-
- LE SCRIVI QUANDO SONO ACCANTO A TE- scandisco bene le parole
- non è una giustificazione, non dovresti-
- NO, tu non dovresti fare quello che stai facendo-
- come pensi di rimediare? sai che non sono geloso-
- no, tu non sei geloso, ma ti arrabbi
quando mi succede qualcosa o quando qualcuno mi si avvicina, e non è perché hai paura di perdermi.
Sei così dipendente da me e da ciò che ti faccio provare che non vuoi che la smetta, ma non starò male per te, sono sempre stata una stronza e continuerò ad esserlo, non giocare con me.-
Mi alzo e vado a cercare il mio migliore amico, usciamo di casa ci divertiamo e ci raggiungono anche lello ed Ethan verso sera.
Facciamo qualche foto ricordo al paesaggio, la sera compriamo pizze per tutti e bibite alcoliche, nulla di che solo birra o vino .
Non trovo il cantante, lo cerco e vedo che sta in giardino seduto su un sasso in lontananza, ha un quadernino, starà scrivendo qualcosa.
Non mi avvicino, non ho nulla da dirgli.
Torno in salone e metto la musica dalla cassa.
Ridiamo e scherziamo, giochiamo a monopoli e altri giochi stupidi scelti e inventati al momento dal chitarrista.
Verso le due di notte vado a dormire e vedo che Damiano si è già appropriato della metà del mio letto.
Tolgo tutti gli indumenti e rimango con gli slip. Mi infilo sotto le coperte e sento che tutto a un tratto inizia a proferire parola.
- se ti lasciassi non ti importerebbe davvero?-
Mi giro verso di lui.
- mi vuoi lasciare?-
- non lo farei mai-
- allora la domanda non si pone-
- si pone invece! ti importa di noi?-
- mi importa molto più di quanto pensi-
- butteresti tutto all'aria per giorgia?-
- no, ma mi fa stare male che la senti così spesso-
- mi dispiace, potevi dirmelo-
- sei libero di compiere le tue scelte da solo, capisco che sia stata importante e tu sei sempre stato permissivo nei miei confronti, non potevo impedirtelo-
- ti amo tanto vic-
- anche io, tanto tanto-

Dopo di te. ||DAMORIA||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora