CAPITOLO 25

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Capitolo 25

Charles pov

Ho assaggiato il sapore della felicità e voglio farne indigestione.

Barrio Logan non è il quartiere fatiscente che mi aspettavo. Ho visto di peggio, ma evidentemente, per città ricche come Montecarlo, posti come questo devono rappresentare il degrado.

Il bagagliaio della macchina di Sofia è pieno di tutti i contenitori d'alluminio che mamita Linda ha preparato stamattina.

«Lo fai spesso?» le chiedo.

Da quando ce ne siamo andati dalla spiaggia è rimasta in silenzio, e neanch'io ho avuto molta voglia di fare conversazione. Ho ancora il cuore spezzato e l'autostima sotto i piedi, però mi incuriosisce questo lato di lei. Un lato che mi ha sorpreso, ma che è stato la conferma di ciò che ho sempre creduto: Sofia non c'entra molto con il mondo spocchioso che frequenta. Lei è di più. Tanto di più.

Ed è per questo che io non potrò essere mai abbastanza per lei.

«Da un anno a questa parte» mi risponde, guardando fuori dal finestrino.

Odio questa distanza fra noi, ma non so cosa fare per accorciarla.

Stiamo passando sotto un ponte, le cui pareti sono piene zeppe di meravigliosi
murales variopinti. Sembrano quasi in movimento.

«Wow!» esclamo nel tentativo di alleggerire l'atmosfera. «Questa è vera arte.»

«Sì, sono bellissimi, non è vero?»

Il viso di Sofia si distende in un timido sorriso.

«Ci sei sempre venuta solo con Sonia?»

Ho gli occhi fissi sulla strada, ma percepisco che mi sta osservando.

«Sì, anche Denise sa cosa vengo a fare qui, ma ha troppa paura di avventurarsi in questi luoghi.»

«E gli altri?» I suoi genitori non approverebbero, lo so già, quindi capisce che le sto domandando di Miles.

«Gli altri non lo sanno. Non capirebbero.»

Non capirebbero.

Certo! Per quelli come il suo ragazzo, la gente che Sofia aiuta potrebbe anche crepare.

«Nino pensa che ogni tanto io devolva i miei soldi a un'associazione benefica. Il che è anche vero, ma come puoi vedere faccio anche qualcos'altro.»

Scuoto la testa, sempre più sorpreso.

«Ce l'hai ancora con me?» domanda poi, a bruciapelo. Credo che abbia continuato a rimuginare sulla faccenda dalla spiaggia, e stringo il volante fra le mani fino a sbiancarmi le nocche. Perché anch'io ho continuato a ripensarci e sono arrivato alla conclusione più ovvia: forse, in me, lei vede un altro caso da aiutare e l'attrazione che prova l'ha confusa al punto da lasciarsi andare un poco.

Solo un poco, non potevo sperare di più.

Quelle come lei, per quanto abbiano un
cuore grande, non possono aprirlo ai tipi come me.

Menti, Char. Lasciala andare!

«No» le rispondo calmo. Dentro, però, sto scoppiando. «Non ce l'avevo con te neanche prima, Sofia.»

Che patetico bugiardo!

Dovrei accettare la cosa e andare avanti con i miei progetti, ma è difficile,
dannazione!

Quando si è abituati a non desiderare niente, si cade in un'apatia che è più
una difesa. Fino a poco tempo fa, infatti, pensavo che se non avessi sviluppato interesse per nulla, avrei sofferto meno quando ciò che volevo non mi sarebbe stato concesso. Con Sofia, invece, è stato diverso dal primo istante. La desidero, e non poterla avere mi sta consumando giorno per giorno.

Tutto il tempo del mondo con te; Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora