CAPITOLO 59

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Capitolo 59

Charles pov

Abbiamo tutti lo stesso cuore, ma ognuno possiede un battito unico.

Il risentimento che provo verso i suoi genitori cresce a dismisura, giorno
dopo giorno. Dovrebbero essere il suo porto sicuro quando le cose vanno
male, e invece sono la tempesta dalla quale lei fugge.

Vederla andare in pezzi è difficile e poco fa è stato straziante, eppure l'ho presa come un'occasione. La prima che forse ho avuto per farle capire che può combattere e vincere, la prima che ho avuto per farle capire che ci sarò di nuovo; non perché abbia bisogno di salvarla per salvare me stesso, ma perché il suo benessere è l'unica cosa che conta.

Finalmente ho capito che non bisogna fare granché per essere amati.

L'amore non ha grandi condizioni, non pretende.

Accade.

Come accade la pioggia, un terremoto, una nascita o la morte. Non c'è nulla che si possa fare, solo accoglierlo, e io non intendo più combatterlo.

«Chi stai chiamando?» mi domanda Andrea appena mi vede con il cellulare in mano.

«Sainz» gli rispondo. «Tempo fa mi aveva parlato di un suo amico hacker, voglio capire fino a che punto si è spinto quel pezzo di merda.»

«Siamo sicuri che sia stato com'è che si chiama?»

«Nino Miles. Sì, chi altri sennò? Ne sono più che convinto; gli va bene essere così lontano, altrimenti avrebbe ricevuto una mia visita e non sarebbe stata piacevole.»

«Lo credo bene. Anch'io vorrei spaccargli la faccia.»

Nel frattempo il telefono squilla.

Quando mi risponde, Sainz dev'essere a qualche festa, perché sento della musica rumorosa in sottofondo.

Mi sembra anche un po' brillo e forse farei meglio a richiamarlo domattina, ma questa non è una cosa che può aspettare, così gli spiego la situazione.

D'improvviso è lucido. Indignato, incazzato e lucido, nonostante per
lui Sofia sia quasi una sconosciuta.

Gli ho detto che mi serve aiuto per una persona a cui tengo moltissimo, quindi gli è chiaro che la cosa deve essere seria e che mi sta estremamente a cuore. Sainz mi rassicura e mi dice che mi metterà in contatto con questo suo amico, che è un genio e che sicuramente verremo a capo della faccenda.

Quando metto giù ho ancora voglia di spaccare la testa a qualcuno, ma perlomeno sono più sereno.

Qualcuno bussa alla porta e Andrea va ad aprire. È Denise.

«Va tutto bene?» le domando pensando a Sofia.

L'ho lasciata sola quando si è addormentata, ma non so come sia stato il suo risveglio. Era distrutta.

«Sì» mi tranquillizza Denise. «Solo che si è svegliata e ha chiesto di te.»

Nel frattempo Sonia fa capolino dalla porta con un pigiama tempestato di cuori che non si addice per niente alla sua aria da dura. In mano tiene un cuscino.

«Va' da lei» mi indica la stanza accanto.

«Io dormirò qui e voi » indica Andrea e Denise - soprattutto Andrea - con un'espressione schifata. «Be', spero che tu abbia il buon senso di tenere a posto l'attrezzo, una volta che sarete soli nella tua camera. Questa è una situazione di emergenza. Tienilo a mente.»

Li lascio al loro scambio di battute, richiudendomi l'uscio alle spalle, mentre Andrea fa l'offeso e le dice che non è l'essere insensibile che lei pensa che sia. È evidente che il mio amico non ha ancora capito con chi ha a che fare e sorriderei, se non fosse che sono incazzato.

Tutto il tempo del mondo con te; Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora