CAPITOLO 78

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Charles pov

Essere capaci di nascondersi è una benedizione, ma a volte si vorrebbe
avere accanto qualcuno in grado di trovarci lo stesso.

«Char!»

«Che c'è?» urlo dal bagno. Andre sembra eccitato come un moccioso
la mattina di Natale.

«C'è che sono le dieci, cazzo! Tira subito fuori il culo da lì.»

Fra poco Luca arriverà al campus, quindi capisco lo stato di felice
agitazione che lo attraversa. I Davis sono l'unica famiglia che abbiamo mai avuto e finora non hanno fatto altro che dimostrarci il loro amore
incondizionato.

Ci considerano i loro figli.

Sono ormai due mesi che non li vediamo, per cui sono emozionato
anch'io, pure se faccio fatica ad ammetterlo a me stesso.

Mi stringo un asciugamano in vita ed esco dalla doccia. Non ho il tempo di fare la barba, quindi la lascio così.

Ormai mi ci sto abituando, e poi a Sofia piace.

Sofia.

Sto trattando malissimo la mia ragazza, non le ho nemmeno detto di questa visita. Spero che, anche se sulla faccenda sono parecchio criptico,
capisca perché la tengo a distanza. Se non lo farà, allora dovrò spiegarle
il piano.

Perché c'è un piano. Solo che non l'ho ancora messo a punto.

Quello di cui sono convinto, però, è che l'unico modo per tenere al sicuro lei è fingere che per me non conti nulla.

Spector è venuto a cercarmi, ciò significa che mi sta dietro da un po' e, se le mie supposizioni non sono errate, vuol dire che sa tutto di me e Sofia, e che ha capito quanto il nostro legame sia importante.

Per questo Honey è in pericolo.

Il bastardo non esiterà a colpirmi attraverso di lei, sto solo aspettando la sua mossa e questo mi rende ansioso.

Pronto a scattare per niente e a fare cose irrazionali.

Sto impazzendo.

Come se non bastasse, sono anche stressato per via degli allenamenti.

Sei giorni su sette mi rompo la schiena sulla pista da gioco e, se è vero che tutto questo sfinimento mi dovrebbe far bene perché mi tiene impegnato, sono a pezzi e la mia testa non sta meglio per niente.

Non posso tenere d'occhio la persona che amo.

Andrea mi sta dando una mano, ma sono preoccupato anche per lui.

Il mio amico potrebbe diventare un altro possibile bersaglio per arrivare a
me come successe allora.

Siamo grandi e grossi adesso, ma nella mente di quel malato siamo ancora i due ragazzini che ha rovinato.

Esco dal bagno e trovo Andre stravaccato sul letto. «È tutto tuo, damerino.»

«Accidenti, ci stai una vita! Cosa fai, ti depili?»

«Non vuoi davvero saperlo » Gli faccio l'occhiolino e lui mi risponde con una faccia disgustata.

«Fai schifo, Char! E vedi di chiamare la tua ragazza che altrimenti si preoccupa» mi rimprovera infilandosi in bagno.

La chiamerei anche subito e me la terrei stretta al petto per sempre, se
solo la nostra vita non fosse così complicata.

Mi vesto in fretta. Indosso una maglia nera e dei jeans strappati sulle ginocchia solo per il gusto di infastidire Giulia.

Tutto il tempo del mondo con te; Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora