CAPITOLO 28

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Capitolo 28

Sofia pov

Il suo fuoco brucia. Può bruciare me.

Ho bisogno d'aria e corro fuori, il più lontano possibile da Char. Non voglio
vederlo.

Sonia mi segue. Mentre stiamo per uscire, noto che Denise parla con Lando.

Non riesco nemmeno a gioire per la mia amica, perché la mia mente si focalizza solo su un pensiero: perché ha baciato un'altra? E perché non mi sta inseguendo?

L'aria fresca della notte mi sferza il corpo.

Mi strofino le braccia ma va bene, mi serve.

«Sofia, è tutto a posto?»

Sonia mi poggia una mano sulla spalla, e la fisso senza sapere che dirle.

«No, Sonia. Non so cosa fare. Dovrei essere con il mio ragazzo, adesso...»

E invece non sento il minimo bisogno di andare a vedere come sta. Volevo solo allontanarlo da Charles per evitare che scoppiasse un casino.

So benissimo cosa fa Char a queste feste, e se fosse intervenuta la polizia...

Dio, non so nemmeno se ha piazzato tutta l'erba che si è portato dietro. Potevano perquisirlo, metterlo dentro... il solo pensiero mi fa impazzire.

«Mi piace tantissimo, Sonia» sospiro mentre lo dico e mi copro gli occhi con le mani. «Non dovrei. Ma è così e non ce la faccio più a far finta di niente.»

«Lo sapevo già.» Sonia mi abbraccia. «Quello che non so è che cosa hai
intenzione di fare.» Il suo sguardo, adesso, è di disapprovazione.

«Perché mi stai guardando così?»

«Senti, Sofia. Non ti capisco, okay?»

Punta un dito verso la casa. «Quel deficiente che ti ostini ancora a considerare il tuo ragazzo ti ha messo le mani addosso, eppure pare che tu lo abbia dimenticato.»

«Non l'ho fatto, ma...»

«Non c'è alcun "ma", tesoro. Devi fare chiarezza dentro di te e parlare con
Char, e per quanto mi riguarda Nino dovrebbe essere già fuori dai giochi.»

«Ero pronta a mandare a rotoli la mia relazione.»

«Eri?»

Alzo le mani per aria. «Dannazione, Sonia! Ha baciato un'altra sotto i miei occhi.»

«So anche questo, ma adesso il treno è partito e rischia di deragliare. Puoi
lasciare che corra o limitare i danni. A te la scelta.»

Sbuffo e vorrei urlare. Una lacrima sfugge al mio controllo e me l'asciugo in fretta. Non c'è quasi nessuno in questa parte del giardino, la musica risuona ovattata e l'illuminazione è scarsa. Rivolgo il viso verso il cielo, è stellato come quella notte in cui io e Char ci siamo guardati dentro e non abbiamo avuto paura di quello che abbiamo visto.

Quando riabbasso gli occhi, lui è qui e mi sta fissando da lontano.

Il suo incedere lento ricorda le onde del mare al tramonto, che sfiorano pigre
il bagnasciuga per poi ritrarsi, ma non può ingannarmi.

Io so.

La sua calma apparente combatte con il caos che infuria nei suoi occhi, e ne
rimango avvinta. Il suo fuoco brucia. Può bruciare me, ma come una stupida ne sono attratta.

Muovo un passo verso di lui.

«Sofia!» Sonia tenta di fermarmi. «Non credo sia una buona idea adesso.»

Tutto il tempo del mondo con te; Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora