CAPITOLO 89

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Sofia pov

Soffoco. Non sono morta, ma è come se in questo istante potessi morire davvero.

Se sono morta perché riesco a sentire queste voci? E i rumori, sento anche quelli. Lontani, poi più vicini. È come se non avessi più il controllo del mio udito. Sono dei bip che arrivano a intermittenza, voci concitate che urlano di far presto. Ero con Sonia prima di.. Non ricordo cos'è successo, ma non posso fare a meno di chiedermi come stia lei. Vorrei domandarlo a qualcuno, percepisco di non essere sola e tuttavia non riesco a pronunciare una sillaba.

Sono avvolta dal buio, sento il corpo pesante; è come se tentassi di tornare indietro, ma da dove? Mi vengono in mente tutti quei discorsi sul trapasso e su cosa si sente. Un amico di mio padre una volta mi raccontò che dopo un incidente era finito in coma e aveva visto il paradiso. Pare che non avesse nessuna memoria della sua vita terrestre, fluttuava senza peso, incapace di riconoscere i concetti di tempo e di spazio. Mi disse anche che per lui quel viaggio era durato per sempre; cominciato sottoterra, in un luogo buio come adesso sembra il mio, e arrivato in alto, in un posto dove la luce era invece abbagliante e dove poi arrivarono i colori: tanti, vivaci e di ogni sfumatura presente innatura. È quello che vivrò fra poco anch'io? Sono in coma e mi sveglierò, o sono già morta? Avverto una sensazione di impotenza. Sono intrappolata in questo limbo e non so come venirne fuori. Mi giungono pensieri confusi, stralci di una conversazione che non sono sicura di aver fatto davvero, né ricordo con chi.

«Resta con me, Honey.»

«Dio, è tutta colpa mia. Non avrei dovuto lasciarti sola.»

Char.

Vorrei urlargli che voglio restare con lui per sempre e che solo lui ha visto i miei sorrisi più belli, e questo significa molto più di tutte le paranoie che lo stanno torturando. Provo ad alzare una mano per cercare il suo volto, ma i bip si fanno più vicini e rumorosi. Avverto l'agitazione intorno a me. Oltre le palpebre pesanti vedo delle luci, poi la sensazione di qualcosa di duro, come plastica, che mi viene ficcato giù per la gola. Il senso di soffocamento è terribile, cerco di ribellarmi, il mio corpo non risponde a nessun comando, però sente tutto. Soffoco. Non sono morta, ma è come se in questo istante potessi morire davvero.

Tutto il tempo del mondo con te; Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora