CAPITOLO 34

731 26 0
                                    


Capitolo 34

Sofia pov

L'amore ha un linguaggio universale, ma ognuno ama a suo modo.

«L'amore inteso come dono, Char. Concentrati!»

La biblioteca dell'università è piena, siamo venuti qui per evitare quella della scuola. Ci siamo guadagnati un posto in un angolo e siamo nascosti dalle pile di libri di Filosofia antica che la bibliotecaria ci ha fornito, ma Charles non sembra intenzionato a concludere niente e continua a baciarmi.

«Non ci riesco, Honey. Voglio recuperare il tempo che mi hai costretto a perdere.»

Sorrido. «Sono d'accordo, ma non qui» sibilo, togliendo la sua mano dallamia coscia.

«Allora andiamocene in un posto dove possa metterti le mani addosso.» Fa il
broncio e scivola sulla sedia.

«Stai davvero facendo i capricci come un moccioso, Charles Leclerc?»

Alcuni studenti ci guardano storto.

Non è un buon posto per parlare o fare quello che vorrebbe fare Char, quindi
riporto l'attenzione al nostro obiettivo: la relazione.

Leggo qualche riga dal libro che sto sfogliando. «Platone diceva che l'amore
è univoco, che fra due amanti uno ama e l'altro si lascia amare. Secondo te
aveva ragione?»

Char fa spallucce. «Credo che l'amore abbia un linguaggio universale. Non importa se ne parlava Platone secoli fa o noi in questo istante. Non importa
nemmeno che cosa dicevano questi tizi, a dire il vero. C'è davvero una regola? Ognuno ama a suo modo.»

«Sei saggio per essere uno che non ha mai amato» lo rimbecco.

Si porta a un soffio dal mio viso e mi dà un bacio sul naso. «Quando ci si innamora è come se si imparasse tutto per la prima volta, con un'intensità tale che non puoi fare altro che assorbire ogni insegnamento. E io ho te, Sofia Kerper. Come avrei potuto sfuggire a tutto questo?»

Sento la gola stringersi e il cuore bruciare.

La possibilità d'incontrare qui qualcuno che ci conosce è lo stesso concreta, ma non mi importa, perché quando mi parla così il mio mondo trema e desidero vivere questa sensazione ogni giorno.

«E comunque, per rispondere alla tua domanda, potrebbe, sì. Se non mi avessi amato, io ti avrei amata lo stesso e tu non avresti potuto farci niente.»

Lo prendo in giro. «Mi stai dicendo che mi ami?»

Deduco che abbia usato questo termine per rispondere alla mia domanda, ma
quando lo guardo è serio e non riesce a stare fermo con le gambe.

«Devo essere proprio un disastro se hai ancora qualche dubbio.» Mi afferra le
mani e se le porta alla bocca. «Adesso che so cosa vuol dire vivere, ti amo come amo il mio prossimo respiro.»

Sto per scoppiare in lacrime, ma la bibliotecaria ci viene incontro con un
cipiglio scuro.

Che tempismo!

«State disturbando tutti, ragazzi. Devo chiedervi di andarvene o fare silenzio.»

«Ci scusi» mormoro in fretta.

La vecchia Sofia avrebbe tuffato il naso dentro i libri e fatto il suo dovere, ma quella nuova ha fame di conoscere Char, di viverlo e assorbirlo come si fa con i primi raggi del sole del mattino, dopo una notte passata al freddo.

«Stiamo andando via.» Comincio a raccogliere le mie cose.

Char mi osserva confuso e vagamente divertito. «Che stai facendo, Honey?»

Tutto il tempo del mondo con te; Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora