CAPITOLO 31

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Capitolo 31

Charles pov

Si può amare in tanti modi diversi, spesso fino a consumare se stessi.

Non ho mai avuto problemi con i silenzi, quindi che Stefano non mi parli non dovrebbe essere poi questo grande dramma. Eppure, in certe situazioni, il
silenzio può diventare uno di quei rumori sordi, continui e logoranti, che ti fanno ammattire... come adesso.

Hanno scomodato un'assistente sociale del dipartimento. Una tizia appena assunta, che ha perso più tempo a esaminare le carte che a parlare con il preside.

E io mi sono chiuso in un ostinato mutismo, tanto non avrebbero creduto
comunque a una sola mia parola; il fatto che i Miles mi abbiano risparmiato una denuncia ha solo peggiorato la situazione.

Non ho ringraziato.

Non ho chiesto scusa.

Sono un randagio ingrato e problematico, che dovrebbe tornare all'inferno dal quale è riemerso e restarci.

Ho alzato gli occhi solo quando Stefano ha preso le mie difese.

Non so chi gli abbia raccontato cosa è successo dentro quell'aula, ma ha giustificato il mio gesto con ardore e la cosa mi ha confuso.

Dal canto suo, essendo i Kerper popolari come i Miles, il preside ha dovuto prendere una decisione che non mi danneggiasse e nello stesso tempo mi punisse. Quindi aiuterò i bidelli con le pulizie, tre volte alla settimana, per un mese.

Lando continua a telefonarmi, ma non mi va di parlargli mentre sono in macchina con Stefano.

Lo chiamerò non appena arriverò a casa.

A casa.

Aggrotto la fronte.

Quand'è che ho cominciato a considerarla tale?

Quando siamo usciti dall'ufficio del preside, il giudice mi stava aspettando. Ha voluto scambiare due parole con Stefano.

Charlotte mi è venuta incontro, ma il mio sguardo è stato catturato da Sofia. Non mi ero nemmeno accorto che fosse seduta su una di quelle orrende e scomode sedie di plastica, che sembrano progettate affinché le attese appaiano più snervanti. È balzata in piedi, ma non si è avvicinata.

I suoi occhi tristi su di me erano come lame incandescenti.

Mi dispiace.

Ti prego, non scusarti.

Mi è bastato questo. Comunicare ancora con lei nel nostro modo speciale, e sapere che non mi odia. Ma non posso più credere che per lei io possa essere il meglio, perché la verità è che non lo sono.

Le nostre vite si sono incrociate, ma i nostri destini ci dividono. Non è pronta
a lottare per noi e non posso costringerla.

A volte, si spera che la persona di cui ci innamoriamo ci ami con la stessa nostra intensità, ma non è sempre così. Si può amare in tanti modi diversi, spesso fino a consumare se stessi. Qualche volta, invece, l'amore da solo non basta.

Sono innamorato di lei, l'ho capito nel momento in cui l'ho sentita urlare e mi
sono quasi trasformato in un assassino. E, anche se non avrò un futuro con la mia Honey, non posso essere tanto codardo da rinnegare ciò che sento.

La amo.

Punto.

È solo che non so come scendere a patti con la cosa senza danneggiarla.

Stefano posteggia. E non fa nemmeno in tempo a spegnere il motore, che sono
già fuori dall'auto.

«Char, aspetta!» mi ferma. «Dobbiamo parlare.»

Tutto il tempo del mondo con te; Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora