CAPITOLO 38

616 17 0
                                    


Sofia pov

Sei la parte di me che ogni giorno mi fa respirare, nonostante ogni respiro faccia male.

«Dio, Sofia! Sbottona un po' questa camicia. Non stiamo mica andando in chiesa!»

Io e Sonia ci troviamo davanti alla casa in cui si sta tenendo la festa.

Da dentro proviene una musica assordante e i ragazzi si sono riversati nel giardino.

Sono tanti, e non oso pensare che razza di confusione ci sia all'interno.

Sonia slaccia i primi due bottoni della mia camicia di jeans e io la guardo storto. «Non stiamo andando in chiesa, ma così sono indecente» la rimprovero, abbassando lo sguardo sul mio décolleté. «Mi si vede il reggiseno, Sonia.»

«Non siamo più delle ragazzine, Sofia Kerper. Adesso siamo al college. Dobbiamo godercelo.»

Sbuffo ancora, non faccio altro. Sono diventata una tale musona.

Fare vita sociale non è esattamente la mia priorità e per un po' Sonia e Denise mi hanno concesso di limitare le mie uscite alle lezioni e alla palestra, ma adesso la pacchia è finita. Sapevo che non avrebbero retto a lungo, specialmente Sonia.

«Senti, so che cosa ti blocca e lo capisco. Ma devi vivere, Sofia. È passato più di un anno, ormai.» La mia amica mi prende entrambe le mani e si porta all'altezza del mio viso, abbassandosi un po'. «Non sei morta con Lando e Charles Leclerc non è l'unico ragazzo che amerai per sempre. Ne arriverà un altro quando meno te lo aspetti e tutta questa faccenda resterà un triste ricordo. Se ne andrà lontano, ti lascerà respirare. È una promessa, tesoro.»

Nonostante tutto il suo discorso e le motivazioni che Sonia vuole infondermi, la mia mente si è fermata a quel nome: Charles.

Dopo la morte di Lando, andare avanti è stata una lunga agonia. Char se n'è andato dai Davis, lontano dalla mia famiglia e da me, e mi sono spenta un po' di più ogni giorno che passava.

Ogni volta che lo incrociavo a scuola, la morsa intorno al mio cuore si stringeva fino a stritolarlo. E ho ricominciato a vomitare e a tagliarmi.

Con Char ho perso la parte sana di me. Quella normale che mi ero illusa prevalesse.

Il ricordo di lui fa male. Continuo a idealizzarlo, ad alimentare follemente una speranza.

Che cosa accadrebbe se ci riparlassimo?

È in questo stesso campus ed è assurdo il modo in cui riesce a evitarmi. È diventato un maestro nell'arte dell'elusione, scompare sempre l'attimo dopo in cui lo vedo. Ma prima o poi lo incontrerò e non so come la cosa mi farà sentire. L'UCLA è grande, tuttavia feste come questa - a cui sto partecipando per la prima volta - sono conosciute da tutti, quindi accadrà.

Forse già stasera. Ed è per questo che non volevo venire. Perché sono una codarda che ha paura di scoprire che non è cambiato niente, che l'odio di Char per me è ancora vivo e ha consumato il ragazzo che amavo e che amo ancora.

«Entriamo! Denise sarà già dentro» mi esorta Sonia.

Muovo i primi passi, incerta. I tacchi che indosso mi rendono instabile, ma instabile è il terreno sul quale mi sto muovendo o forse, molto più probabilmente, lo sono io.

Il mio cuore ancora barcolla, è pesante e non riesce a pompare il sangue come dovrebbe.

Ciononostante seguo Sonia. Come previsto, c'è una marea di gente e il mio sguardo viene subito catturato dai festoni blu e oro che addobbano l'angolo dove suona il dj.

Tutto il tempo del mondo con te; Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora