CAPITOLO 36

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Capitolo 36

Sofia pov

La vita è un attimo, e noi non siamo invincibili.

Due ore fa.

È successo appena due ore fa, ma sembra mi si siano appoggiati sulle spalle anni di vita e tormenti.

Sono tornata indietro, dopo aver pianto a lungo, con gli occhi e il cuore rivolti a quel pezzo di spiaggia dove io e Char abbiamo condiviso tanto. Ho guardato il mare in tempesta, agitato come le onde che hanno travolto la nostra storia.

Sulla strada del ritorno ho visto le ambulanze e i pompieri. Un poliziotto mi ha fatto cenno di fermarmi e, quando ho chiesto che cosa fosse successo, sono scesa dall'auto col corpo ridotto a una lastra di ghiaccio.

L'agente allora mi ha bloccato con voce più ferma. «Dove va, signorina? Di là non può andare.» Ho domandato che tipo di auto fosse stata coinvolta nell'incidente.

«Una Lamborghini nera» ha risposto a tono.

Una Lamborghini nera. La sua auto.

Ho avuto un attacco di panico e, mentre i paramedici mi prestavano soccorso, ho seguito l'estrazione del suo corpo da quella prigione di latta. Il suo corpo e quello di Lando.

Sembravano entrambi morti e ho urlato. Ho urlato il suo nome più forte che potevo, per riportarlo indietro, per riportarlo da me, ma Char non ha mosso un muscolo.

Quando arrivo in ospedale, questo posto non mi sembra adatto a curarlo, a salvare lui che in così poco tempo è diventato il mio universo.

Ho fatto un giro di chiamate, urlando frasi sconclusionate alle mie amiche e a Linda, chiedendo aiuto perché rischiavo di crollare. Sonia e Denise mi hanno raggiunta subito.

Chiedo di vederlo, ma nessuno mi dà notizie.

«Lo stanno operando» mi informa finalmente una giovane infermiera.

«Stanno cercando di fermare un'emorragia interna.»

Di Lando non sa nulla.

Poco dopo, mia madre fa il suo ingresso nella sala d'attesa, fredda e controllata come sempre.

Linda è con lei e corre ad abbracciarmi.

Mio padre le segue, non ha la giacca, la cravatta è allentata. È strano vederlo così in disordine. Mi chiede notizie e gli do quelle poche che ho.

«Com'è successo?»

È disperato, e finalmente riesco a decifrare tutte le sue espressioni strane quando guardava Char.

In questo momento suo figlio sta lottando dentro una sala operatoria per restare in vita.

Suo figlio.

Ho l'urgenza di capire, di sapere perché mi ha tenuto nascosto il suo grande segreto.

Lo ha portato in casa nostra, e io me ne sono innamorata. Voglio che capisca
quale danno ha causato: ciò che provo è devastante. Il male che ha provocato il
suo silenzio... non può nemmeno immaginarlo.

Vado dritta al punto. «Perché non ci hai detto che Char era tuo figlio?»

«Che cosa?» Il suo sguardo spiritato scatta su Linda, che scuote la testa.

«Ho sentito la vostra conversazione, papà. So tutto» sibilo a bassa voce. «E sai qual è la cosa più orrenda?»

La mia voce trema, ma le mie intenzioni non tentennano neanche un attimo.

«Che me ne sono disperatamente innamorata.»

I miei occhi si riempiono di lacrime e mi aggrappo alla sua camicia.

Tutto il tempo del mondo con te; Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora