CAPITOLO 41

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Capitolo 41

Charles pov

Sei la mia più grande pazzia.

«Ehi! Piantala con quel telefono. Ti sto parlando.»

Andrea mi sta ancora stressando con la storia di Denise. Intanto ammicco con un leggero fastidio a un paio di ragazze che ci passano accanto sorridendo.

Per me non è una novità, fanno tutte così.

Hanno sempre fatto tutte così. Ma questo sfoggio continuo di mercanzia a volte mi annoia.

«Ehi, guarda là.» Andrea mi indica una donna seduta su una panchina. Sta leggendo un libro o almeno dovrebbe, visto che mi sta fissando con palese interesse. È piacente, particolarmente curata, sulla quarantina. Forse è un'insegnante o la madre di uno studente, e quando incrocio il suo sguardo mi sorride sfacciata. La cosa fa scoppiare Andre in una risata fragorosa. «Che bastardo!» esclama. «Potresti proprio fartele tutte, eh!»

La mia mente comincia ad andare a ritroso a velocità allarmante eavverto una vertigine.

«Sei così carino, Char. Fatti toccare un po'. Vedi come risponde il tuo corpo? È normale, piccolo.»

Elisabetta! Quella donna mi scopava pretendendo che la chiamassi "mamma" e mi aveva rovinato.

«Allora, riguardo a Denise Char? Char, mi stai ascoltando?»

Per fortuna la voce del mio amico mi strappa da quei pensieri.

«Ti ho già risposto almeno venti volte che è tutto a posto, Andre.»

Siamo sdraiati sul prato come decine di altri studenti e vorrei solo godermi un attimo di relax prima di cominciare gli allenamenti, ma a quanto pare la mia testa incasinata non è d'accordo proprio per niente.

«Davvero non è un problema per te?»

«Merda, no! Esci con Denise se lei è disposta ancora a farti entrare nel suo letto. Non. È. Un. Problema» scandisco per l'ennesima volta da ieri.

«Sainz e i ragazzi saranno qui fra poco, non vorrai continuare con queste menate davanti a loro? Per cui piantala e goditela in senso letterale.»

Andrea non mi pare convinto, ma non so in che altro modo rassicurarlo, per cui mi metto a giocare con il telefonino e spero che lasci cadere l'argomento una volta per tutte.

Capisco il suo punto di vista. Accidenti, vedo la situazione allo stesso modo, e ammesso che la sua relazione - o quel che è - passi a un livello successivo, questo significa che per me aumenterà il rischio di vedere lei, ma posso davvero chiedergli di rinunciare a Denise?

Sono ossessionato dalla faccenda. Lo sono da quando l'ho toccata di nuovo.

Sofia.

Ieri sera indossava un semplice paio di jeans e una camicia con un bottone di troppo slacciato tutto qui. Eppure il mio corpo ha reagito come un assetato di fronte a una sorgente.

Le mie dita tremano sullo schermo dell'iPhone, vorrei digitare il suo nome su Instagram, entrare nel suo profilo, vedere cosa posta. Non lo faccio da tempo e mi sento orfano come non mi sono mai sentito. Mi manca, e ammetterlo è come ricevere una botta in testa.

Mi stordisce.

Mi fa incazzare tantissimo.

Devo dimenticarla.

«Hai per caso visto un ragazzo bello come il sole e spaccone come pochi?»

Alzo lo sguardo dal telefonino e fisso Giada. Si sta rivolgendo ad Andrea, che è chiaramente confuso.

Tutto il tempo del mondo con te; Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora