CAPITOLO 86

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Charles pov.

La solitudine a volte ci fa perdere. Poi, però, può capitare che arrivi qualcuno in grado di trovarci con un solo sguardo.

È strano che trovi erotico tutto questo.

Ma sapere che Stefano e Tiziana stanno dormendo dall'altro lato del corridoio mi manda su di giri. L'idea amplifica il mio desiderio e so anche qual è il motivo: Sofia.

Che sta trasgredendo come mai avrebbe fatto quando sono arrivato in questa casa e mi mostra sfacciatamente quanto è cambiata. Con tutto quello che stiamo passando, la mia Honey non ha vacillato nemmeno per un attimo e ne sono fiero.

«Ho smesso di preoccuparmi di vederti crollare» sussurro, mentre la spingo verso il letto pieno di cuscini rosa e peluche.

«Cosa?» chiede, cadendo indietro e sgranando gli occhi.

«Non hai più bisogno di me, Honey. Sei cresciuta. Sei una splendida donna, adesso.»

Il suo sguardo s'incupisce e appoggia il palmo sulla mia guancia.«Invece ho ancora bisogno di te» si affretta a dire.

«E io di te, piccola. Ma sono stato così assorbito dall'idea di rialzarti, che quando sono caduto io non ho notato quanto eri diventata forte nel frattempo.»

Il mio desiderio di lei ha raggiunto il culmine e devo sforzarmi per andarci piano.

«Come si fa ad amarti più di così?» Uno, due, tre respiri «Ho bisogno di sentirti, Sofia. Voglio accarezzarti. Non lo faccio da un pezzo.»

Nell'oscurità della stanza, una lacrima le brilla fra le ciglia.

«Sono d'accordo.»

Mentre mi sistemo sul letto e me la stringo contro, si muove fra le mie braccia e cerca la mia bocca. Uno, due respiri.

Mi arrendo alla tentazione; dopotutto i miei propositi erano deboli anche prima che la sua lingua trovasse la mia; anche prima che i suoi gemiti riempissero la mia bocca come se non potesse fare a meno di essere toccata da me. Annuso il suo profumo e le mie labbra scivolano dal suo orecchio alla gola e poi a ritroso, perché questo gesto non mi basta. Le mie dita vagano sul suo seno, poi scivolano giù, verso la sua intimità, e trovo il paradiso. Non posso fare a meno di tormentarla. Vorrei affondare subito in lei, dare a entrambi ciò che bramiamo, ma desidero più di ogni cosa sentire il suo bisogno e voglio che Sofia ritrovi il ragazzo di un tempo.

La sua roccia. Il suo rifugio. Voglio che m'implori e mi faccia sentire importante. L'unico.

«Desideravo solo coccolarti un po'» la stuzzico, ma ormai non potrei fermarmi neppure se me lo chiedesse. Le mie carezze si fanno più audaci e lei ansima senza controllo.

«Non ho bisogno di coccole. Voglio questo, Char. Ti prego, non smettere.»

È calda fra le mie braccia e mi sento andare a fuoco. Agita i fianchi, viene incontro alla mia mano e geme così forte che sono costretto a tapparle la bocca con l'altra mano. Sgrana gli occhi e trema. È vicina e non intendo fermarmi. Si stringe intorno alle mie dita e sono così eccitato che è come se stessimo raggiungendo il piacere insieme.

Il cuore mi batte forte nel petto, lo sento fin dentro le orecchie e nelle ossa, nel respiro spezzato. Inspiro e rallento, poi mi libero dai vestiti e finalmente mi spingo in lei, lasciando che mi accolga, pretendendo distillare ogni goccia di piacere, finché quasi svengo, quando l'orgasmo mi proietta in orbita e tutto si fa nero in un attimo di estasi infinita.

Poi rimaniamo sdraiati, il fiato corto, i corpi incollati per il sudore. Chiudo gli occhi e mi godo questo momento meraviglioso.

«Domani cenerò qui e parlerò con i tuoi.»

Tutto il tempo del mondo con te; Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora