CAPITOLO 15

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Charles pov

Ho fatto a pugni con il mondo, ma tu sei il mio unico ko.

Vale è uno spasso ed è anche molto bella.

La osservo mentre snocciola parole e fatti sulla sua vita al campus. Sembra
così diversa da sua sorella!

È più estroversa, più sicura di sé, almeno a parole. Non si fa problemi a tenere testa a suo padre e questa cosa mi piace, perché Stefano è davvero un despota, anche se maschera il suo carattere con il sorriso e la gentilezza. Sofia, invece, subisce.

Stefano e Titti mettono bocca su tutto, la trattano come se fosse una scimmietta addestrata e la cosa mi fa una tale rabbia che riesco a stento a contenermi.

Nella vita c'è un momento in cui faresti di tutto per omologarti a quello che
vogliono gli altri, e non ti dai pace finché non ci riesci; poi arriva quello in cui odi chi sei diventato, e fai di tutto per tornare a essere te stesso.

Sposto lo sguardo su di lei. Quei maledetti bracciali sono ancora al loro posto.

E la maglia che indossa ha le maniche lunghe.

Dannazione!

Continua a trascinare il cibo con la forchetta da una parte all'altra del piatto, e ha un'aria così abbattuta che le mie mani prudono per la voglia di toccarla. Non importa a nessuno se alla fine il suo piatto resta pieno, anzi, per sua madre è un vanto. Dice che, quando una ragazza mostra appetito, non sta bene.

Cazzate!

Ma Sofia sembra ascoltarle tutte.

Ripenso a ieri, alla sorpresa di averla intorno mentre rivivevo una parte del
mio passato, e concludo che non può essere solo una coincidenza. È come se Dio si stesse impegnando affinché questa ragazza veda ogni parte di me,
specialmente quella oscura. E che la accetti, proprio come io sto accettando la bestia che la divora pian piano.

Come previsto, Martinez mi rivuole alla Fabbrica.

Due volte alla settimana, ha detto. Ma gli ho risposto che ci devo pensare.

Stasera con noi c'è Sonia. Non mi piace granché; al contrario di Denise, a
cui evidentemente piaccio parecchio, lei mi guarda dall'alto in basso. E anche in questo momento, mentre sono concentrato su Sofia, la becco a fissarmi.

Le faccio l'occhiolino per infastidirla.

«Allora, Charles ... Char. Mi hanno talmente parlato di te che mi sembra di
conoscerti già. Come va a scuola, ti sei integrato bene?»

Vale sembra sinceramente interessata e desidero essere altrettanto sincero.

«Non posso lamentarmi. Penso che gli studenti siano un po' dei figli di papà, ma tutto sommato cerco di tollerarli, soprattutto i miei compagni di campionato.»

Stefano si irrigidisce e Titti gli tocca un braccio, forse per invitarlo a calmarsi.

Io, invece, non vedo l'ora che esploda.

Non si è ancora permesso di farmi paternali sul comportamento corretto da adottare al liceo, ma ho come l'impressione che non dovrò aspettare ancora molto.

E infatti...

«Des, t'invito caldamente a socializzare. Conosco praticamente la metà di quei ragazzi e le loro famiglie. Vorrei che ci andassi d'accordo.»

Appoggio le posate e faccio schioccare la lingua.

Ora ci divertiamo.

«Non so se posso, Stefano. Quel Nino Miles, per esempio, non credo proprio di poter socializzare con uno stronzo del genere.»

Tutto il tempo del mondo con te; Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora