CAPITOLO 53

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Capitolo 53

Charles pov

Ogni tanto accade di trovare la metà della propria anima, quella che ti
sbatte in faccia ogni difetto, ma senza la quale ti sentiresti incompleto.

Spengo il PC e mi guardo intorno. Ho stampato il biglietto e adesso non mi rimane che recuperare quel piccolo trolley che dovrei aver gettato dentro l'armadio.

Andrea segue ogni mio movimento.

«Non starai facendo una cazzata?»

Da quando ha saputo di questo viaggio con Sofia non mi ha dato pace, ma ho tergiversato sulla cosa perché in realtà non ho molto da dire.

«Chi diavolo lo sa?» gli rispondo un po' scocciato, un po' indifferente.

In realtà dentro ho una tempesta che mi agita.

Non ho idea di che cosa succederà a Montecarlo.

Sto continuando a chiedermelo da quando l'ho lasciata in quell'aula.

La verità è che ogni tanto accade di trovare la metà della propria anima,
quella che ti sbatte in faccia ogni difetto e limite, quella che te ne pone a sua volta, ma senza la quale ti sentiresti incompleto.

Tutta l'inquietudine, che ho trasformato in una corazza di odio e ghiaccio, forse era dovuta anche a questo. Al fatto che senza di lei mi sentissi comunque sbagliato, a metà, perso.

Vuole che siamo amici. Forse posso farlo.

Osservo il cappello di Lando e considero di infilarlo in valigia, tuttavia
se voglio davvero ricominciare con Sofia anch'io devo liberarmi da qualche catena.

Si ricostruisce dopo il passaggio di un uragano, non prima. E per noi l'uragano è di certo passato. Adesso in qualche modo dobbiamo rimettere in sesto le nostre vite. Da soli o insieme.

«Scusami, amico» bisbiglio in modo che Andrea non possa sentirmi.

Lascio lì il cappello. Afferro la valigia e la metto sul letto, cominciando a ficcarci dentro un po' di vestiti.

«Portati qualcosa di elegante. Stai andando a Montecarlo, Char. Non a
un dopo partita.»

Rifletto un attimo. Non ha tutti i torti, e per la prima volta da quando Sofia mi ha invitato sento un fremito di eccitazione che mi attraversa. Come se potessi riacciuffare parte di quello che a piccoli morsi mi ha dato. Ciò che mi ha fatto innamorare di lei.

Prendo un paio di camicie e le butto dentro il trolley. Questo è il massimo del mio concetto di eleganza.

«Quindi » Andre vuole saperne di più.

Lo guardo torvo. «Quindi non è niente.»
Mento.

«Abbiamo parlato, Denise e Sonia le hanno regalato questo viaggio e mi ha chiesto se volevo unirmi a loro.»

«Mmh mmh »

«Mi ha chiesto di tornare a essere amici.» Ma di fronte alla sua
espressione scettica sbotto. «Tu non puoi capire, Andrea » Scuoto la testa
quando mi accorgo che mi guarda deluso.

Nessuno può capire quello che avevamo io e Sofia.

Nessuno può capire in che modo siamo riusciti ad amarci e ad annientarci.

Nessuno può capire perché questo legame fatichi così tanto a sparire.

«Che cosa dirai a Giada?»

«Ho intenzione di chiederle di venire con noi.» E mentre lo dico l'assurdità della cosa lampeggia come un'insegna al neon.

Tutto il tempo del mondo con te; Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora