CAPITOLO 79

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Sofia pov

La sua paura, l'orrore che ha vissuto, sono mostri inattaccabili che ci
stanno facendo a pezzi.

Charles. Leclerc.

La sua vista non manca mai di togliermi il fiato e, dato che sono giorni che mi evita, significa anche che sono troppe le ore passate senza godere della sua presenza.

Charles guarda verso un suo collega che gli sta dicendo qualcosa e le labbra gli si incurvano in un sorriso furbo che a me sembra sexy da morire.

Non mi resta altro da fare che appostarmi sugli spalti, durante la palestra all'aperto, come una qualsiasi delle ragazzine che sbavano dietro ai piloti.

Ha ignorato il mio messaggio, gli ho scritto che lo amo. Che lo amo fortissimo. E, accidenti, è la nostra frase! Quella che ci siamo detti a Montecarlo Beach, eppure non ha sortito alcun effetto.

In quest'ultimo periodo ho fatto di tutto per rispettare gli spazi che lui mi ha chiesto, ma adesso che sembra così lontano ho capito di aver sbagliato.

Specialmente dopo l'incontro con Spector. Un fatto di cui non riesco a mettere al corrente il mio ragazzo.

Forse sto sbagliando, ma ho paura che se glielo dicessi si convincerebbe ancora di più che troncare la nostra storia sia la scelta più saggia.

Per un attimo intercetto l'occhiata di Pierre. Sta fissando Sonia, le sorride, ma non ho voglia di analizzare la cosa, né di vedere se la mia amica sta ricambiando, perché non riesco a distogliere l'attenzione da Char.

Percorro avidamente il suo corpo con lo sguardo.

La tuta che indossa gli fascia le gambe muscolose e la maglia gli aderisce al torace ampio per via del sudore.

Il suo corpo sta cambiando e non posso che apprezzare ogni mutamento. Char ha sempre avuto le spalle larghe ma adesso, grazie agli allenamenti estenuanti a cui si sottopone, sono enormi.

Anche Vale se ne accorge. A un certo punto la becco a fissarlo e le sfugge un fischio di approvazione. «Charles è cresciuto, vedo!»

Resto zitta, sono stregata più di lei. Ho goduto di quel corpo, che adesso stiamo fissando, e sono innamorata persa del cuore tormentato che batte in quel petto possente.

Dietro la visiera calata, riesco a intravedere i suoi occhi. Il suo sguardo è profondo, intenso, e quando viene attraversato dalle ombre che lo perseguitano diventa quasi nero. È sempre stato in grado di mettermi
soggezione e ancora oggi mi infonde un'impazienza che non riesco a placare. È come se ogni volta insieme a Char potesse essere l'ultima occasione, qualcosa di irripetibile, e dovessi coglierla per forza. Specie quando in lui si agitano acque tempestose che lo avvicinano e lo allontanano da me con la stessa potenza.

«Sofia?» Vale mi riscuote dai mille giri che sta facendo la mia mente.

«Lasciala stare» interviene Sonia. «Fa sempre così se c'è Char nei paraggi.» Il tono è infastidito, ma mi basta un'occhiata per capire che non può essere solo per la mia situazione.

Il suo sguardo scontroso è puntato sul capitano della squadra. Non riesco a capire cosa le passi per la testa, se Pierre le piaccia nonostante sembri il contrario, ma ha detto la verità: in presenza di Char divento una
decerebrata.

«Prendetemi in giro quanto volete. Ma il mio ragazzo è così bello che vorrei saltargli addosso tipo adesso.»

Sonia sbuffa. Non per la mia esternazione: mi ha beccata a fissarla e non le piace. Vale, invece, sorride e appoggia il mento sulla mano, godendosi la scena di me che vado in brodo di giuggiole guardando il mio pilota.

Tutto il tempo del mondo con te; Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora