CAPITOLO 29

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Capitolo 29

Charles pov

La dura legge dell'amore non conosce ragioni.

Stamattina sono arrivato prima a scuola perché il mio coach voleva parlarmi, e quando entro nel suo ufficio la mia mente è un immenso gomitolo ingarbugliato di pensieri.

Tre sere fa Sofia se n'è andata via con Nino, e non si è voltata indietro neanche una volta.

Ecco quanto valgo per lei.

Mi ha chiuso il cuore in faccia. Per l'ennesima volta ha scelto e la sua scelta non sono io.

Ascolto attonito il mio coach. Non capisco ciò che sta dicendo, e deve ripetermelo più volte. Ma ancora non realizzo.

È nel momento in cui mi dice: «Ragazzo, credici. È la verità» che per poco non stramazzo al suolo.

«Ma sono in campionato da poco...» Come uno stupido provo a sminuire il primo riconoscimento che ricevo nella vita.

«Hai fatto gare strabilianti, Char. Adesso cerca di mantenere vivo il mio interesse e alti i tuoi voti... anche quelli con Mr Nelson» mi ammonisce. «Ti stanno già osservando, Char. Capisci che cosa intendo?»

Sì che lo capisco. E sapere che mi stanno tenendo d'occhio per assegnarmi un'eventuale borsa di studio mi carica a mille.

Capita che tutto il talento del mondo non basti per realizzare un sogno. Ci vuole anche una buona dose di fortuna, perché spesso ci si trova nel posto sbagliato com'è successo a me. Nella cittadina da cui provengo nessuno si sarebbe mai interessato alle mie capacità.

Evidentemente, sebbene sia ancora
incredulo, la ruota ha cominciato a girare nel verso giusto. Mr Davis poggia una delle sue grandi mani sulla mia spalla e, quando lo fisso negli occhi, il suo sguardo è stranamente tenero. Come potrebbe essere quello di un padre, ipotizzo.

E la cosa mi confonde ancora di più.

«So che è difficile credere che possa succedere qualcosa di buono a quelli
come noi, ma ogni tanto Dio si ricorda che esistiamo, Charles.»

Quelli come noi... Che intende dire?

Vorrei chiederglielo, ma non oso. E poi, se - come ha detto - lui è come me, non gli piacerebbe che qualcuno tentasse di scavare a fondo.

Lascio che la gioia sedimenti nella mia anima, e una volta fuori dal suo ufficio cammino a tre metri da terra. Sto facendo un ottimo lavoro e le gratificazioni cominciano ad arrivare.

Entro in palestra. Non c'è nessuno, a parte Sofia che armeggia con l'impianto
stereo. Non appena la vedo, sento un vuoto allo stomaco.

Merda! Prima o poi dovrò imparare a convivere con la sua presenza.

Si volta di scatto e noto la sua aria sbattuta. Respiro a fondo e poi sbuffo.
Anche se non vorrei mi avvicino.

«Nottataccia?»

Abbassa lo sguardo, annuisce soltanto e le porgo il thermos di caffè che Linda mi fa trovare pronto ogni mattina. La brodaglia che servono in mensa è insapore, non va bene neanche per innaffiare le piante.

Nemmeno io ho chiuso occhio. Ieri sera l'ho sentita rientrare e vomitare, e ho
nascosto la testa sotto il cuscino per non correre da lei.

Basta! È finita. Fa troppo male, devo lasciarla in pace. Charles Leclerc non è
stato mai abbastanza importante per nessuno, figuriamoci per Sofia Kerper. Ma la dura legge dell'amore non conosce ragioni, perché mi sento come se avessi un maledetto pilota automatico inserito che mi porta sempre da lei.

Tutto il tempo del mondo con te; Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora