26.Elena

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Spazio autrice
A voi i commenti, non aggiungo altro.
Buona lettura♥️

Entrò in camera e appoggiatasi con le spalle contro alla porta socchiuse gli occhi. Sospirò incapace di tenere a freno il suo cuore impazzito e la sua bocca piegata in un sorriso spontaneo.

Non riusciva a smettere di sorridere. Quella serata inaspettata l'aveva piacevolmente sconvolta e quel giochetto tra di loro, il modo in cui si erano stuzzicati, le aveva lasciato una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Se solo Simone non li avesse interrotti chissà cosa sarebbe successo.

Avrebbe dovuto essergli grata e ringraziare il suo intervento o odiare il mondo in cui li aveva interrotti, ponendo fine alla loro serata?
Non lo sapeva nemmeno lei.

‹‹Persefone ti devo cento euro›› sbarrò gli occhi e si ritrovò la biondina stesa sul suo letto insieme alle tre cagnoline. Si ricompose immediatamente e staccatasi dalla porta avanzò verso di loro.

‹‹Cosa avete scommesso?›› Domandò Elena sfilandosi il vestito.
‹‹Io mi aspettavo di vedervi entrare in camera avvinghiati in preda ad un impeto di passione. Lei no..›› indicò con il capo la cagnolina che se ne stava appollaiata sul cuscino accanto a Vittoria.

Elena alzò gli occhi al cielo e si sedette sul bordo del letto. Osservò a lungo la biondina incerta se dirle o meno cosa pensasse e provasse per davvero.
Lei era pur sempre sua sorella e ad Elena non era ben chiaro quanto potesse sbilanciarsi o se le conveniva mantenere le distanze.

‹‹Allora?›› incalzò sollevando le sopracciglia.
‹‹Allora...›› ripeté Elena pensierosa ‹‹ è stato bello›› la buttò lì così per cercare di studiare la reazione della ragazza che non tardò ad arrivare. Distese la bocca in un ampio sorriso e la osservò maliziosamente.

‹‹Cosa è stato bello?››
‹‹ Il posto, la cena...›› alzò gli occhi al cielo ‹‹ lui...›› aggiunse guardandola con imbarazzo. Aveva davvero ammesso a se stessa e ad alta voce che Michele le piaceva? L'aveva fatto per davvero in presenza di Vittoria?
Si morse la lingua per quanto era stata sciocca.

‹‹ Ho bisogno di una doccia›› aggiunse in fretta per evitare che Vittoria si soffermasse su quell'ammissione. La biondina le rivolse uno sguardo furbo e fece per alzarsi dal letto ‹‹non dormi con me?››.

‹‹No, voglio lasciarti sola nel caso tu abbia visite›› rise di cuore portando con se le tre cagnoline.

Quando la porta della stanza si chiuse Elena si fece forza e si alzò dal letto. Aveva bisogno di rilassarsi e di alleviare quella sensazione di desiderio carnale che ancora le scuoteva il corpo. Michele la provocava in un modo che la faceva sentire viva e vulnerabile,complice la sua bellezza e quel suo aspetto così misterioso che la spaventava e la intrigava al tempo stesso.

Non conosceva niente di lui, non aveva la minima idea di quale fosse il suo tipo di donna. Non aveva alcuna informazione sulla sua vita sentimentale, se avesse avuto o meno storie passate. L'unica cosa di cui era a conoscenza era che lui come lei la desiderava.

Entrò in bagno e liberatasi della biancheria, raccolse i capelli in una crocchia disordinata e si immerse sotto al getto d'acqua tiepida. Socchiuse gli occhi e appoggiò le mani alla parete in marmo impedendosi di dar sfogo alla lussuria che le scorreva nelle vene, non si sarebbe toccata immaginando lui. Sapeva che questa volta non le sarebbe bastato.

Dopo un tempo che le sembrò infinito si decise ad uscire dalla doccia e avvoltasi nel suo accappatoio ritornò in camera. Si avvicinò all'enorme specchio a muro vicino al quale c'era la cassettiera della biancheria intima e lasciò cadere l'accappatoio che si raccolse ai suoi piedi. Scelse un paio di mutandine, le indossò e si voltò per raggiungere il letto in cerca del suo pigiama, ma la porta si aprì.

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