Erano da poco passate le sei del mattino, quando Michele si diresse a passi lenti, al piano inferiore della sua villa. Entrò nella sua cucina enorme ed ultra moderna, si guardò intorno e sorrise quando riconobbe sull'isola in marmo scuro, la sua tazza di caffè.L'afferrò e si diresse verso il suo studio, la cui porta blindata si apriva con un codice, che solo lui conosceva e che non aveva mai rivelato a nessuno, nemmeno al suo fedele braccio destro, Simone.
Entrò nel suo studio e dopo aver bevuto l'ultimo sorso di caffè si sedette alla sua scrivania in legno scuro, aprendo il primo cassetto e prendendo il suo registro nero, sul quale erano segnati i nomi e i cognomi dei suoi debitori.
Segnò sul suo ipad di ultima generazione i nominativi a cui avrebbe fatto visita in quel giorno, per riscuotere quello che gli era dovuto, come ogni mese e poi si alzò per dirigersi nella sua stanza preferita, la sua armeria. Spostò la libreria che occupava gran parte della parete ed entrò nel cavò, accese le luci bianche che illuminarono le pareti ricoperte da teche di vetro all'interno delle quali c'erano ogni tipo di artiglieria.
Si diresse alla fine della stanza dove erano posti alcuni bauli in ferro blindato che contenevano i nuovi arrivati, da aggiungere alla sua collezione.
Aprì il primo baule e un sorriso gli increspo le labbra carnose, afferrò uno degli AK-47, il più potente tra i kalashnikov e se lo rigirò tra le mani, osservando con attenzione ogni dettaglio di quell'arma così bella quanto letale.La ripose con cura all'interno della teca e ritornò ad ispezionare il baule, fare affari con gli arabi gli aveva fruttato questa partita di armi gratis e lui non poteva che esserne felice. Posizionò con attenzione ognuna di quelle armi e prima di uscire si avvicinò alla piccola mensola dorata, su cui era appoggiata la prima pistola che gli aveva regalato suo padre ai suoi diciotto anni. Impugnò il manico della sua glock su cui c'era inciso il suo nome e sospirò riponendola al suo posto, insieme a tutti i pensieri dolorosi a cui era legata.
Uscì dal cavò e dopo aver preso il suo ipad si chiuse alle spalle la porta del suo ufficio, camminando a passi veloci verso il salotto. Alle sette sarebbero venuti i suoi uomini per discutere sui proventi del mese e sulle varie grane a cui dovevano porre rimedio.
E poi, c'era quella questione che aveva necessità di risolvere, che era diventata per lui un'ossessione.
<Buongiorno Michele> lo salutò Imma, la sua domestica. L'aveva visto crescere, serviva la sua famiglia da tre generazioni e poi era la mamma di Simone.
Lui le sorrise per poi sedersi al tavolo della colazione a cui pochi minuti più tardi si aggiunse Simone.
<Ho lucidato la mia argenteria> gli disse facendogli un occhiolino <così a Roberto gli facciamo fare il giallo nella mutanda> aggiunse ridendo e facendo sorridere Michele per quell'espressione che nel loro dialetto stava a significare che gli avrebbe messo tanta paura.
<Quello è solo uno stronzo> affermò Michele spalmando un pò di miele sulle sue fette biscottate, per poi afferrare dal piatto della frutta un paio di ciliegie e subito la sua mente vagò in direzione di quel pensiero che gli aveva invaso la mente dall'ultima volta che l'aveva vista, caricandosela in macchina con la forza e sfiorando con le mani quella pelle così calda che al solo ricordo le sue mani sembrano bruciare dal desiderio di percorrerne ogni centimetro.
Ne avvolse una con le labbra e la succhiò, immaginando che quel sapore dolciastro fosse...
<Hai capito?> gli chiese l'amico agitandogli una mano sul viso per avere la sua attenzione, Michele lo osservò inarcando un sopracciglio.
<Sei l'unico a cui piace parlare di primo mattino> sbottò afferrando un cornetto e lanciandolo nel piatto dell'amico < tappati quella cazzo di bocca> sospirò cercando di riportare la sua mente sul sentiero della lucidità, ma gli era impossibile, quella ragazza era per lui come l'eroina per un cocainomane.

STAI LEGGENDO
Amore Venduto
RomanceVi siete mai chiesti cosa si prova a vivere una vita che non è come la volete? Ad accettare l'inaccettabile perchè qualcuno ha deciso, che per voi debba andare così? Immaginate a come possa sentirsi Elena, una ragazza napoletana, con tanti sogni nel...