La ceneriera era stracolma di mozziconi schiacciati e la puzza di fumo nel suo ufficio aveva impregnato ogni cosa. Nel giro di sei ore aveva consumato tre pacchetti di sigarette e bevuto mezza bottiglia di gin.Se ne versò ancora riempiendo il bicchiere fino all'orlo massaggiandosi le tempie con le dita, era stanco e arrabbiato.
'Non c'è niente, Michè' sospirò Tonino.
Non c'era uno straccio di registrazione di quelle dannate telecamere che desse un credito alle parole di Elena.Se solo gliene avesse parlato prima, avrebbe avuto tutto il tempo per visionare i vecchi filmati e invece quello stupido sistema di sicurezza cancellava le registrazioni ogni ventuno giorni rendendo impossibile ripescarle.
'È possibile che siano stati cancellati alcuni frammenti?' Domandò portandosi l'ennesima sigaretta alla bocca.
'Posso parlare con un amico, ma ci vorrà del tempo' affermò Tonino.
'Non ho fretta' socchiuse gli occhi aspirando il fumo.Si alzò dalla poltrona e si avvicinò alla finestra puntando lo sguardo in direzione del mare.
'Sei sicuro Michele?'Ne era davvero sicuro?
Stava sul serio dubitando del suo amico di una vita? Stava davvero indagando sull'unico uomo al mondo di cui si fidava ciecamente?
Avrebbe messo la sua stessa vita nelle mani dell'amico certo che lui l'avrebbe tenuto in salvo e ora stava compiendo quel gesto così meschino. L'aveva allontanato anticipatamente dalla villa con l'inganno e ora cercava prove contro di lui.
Contro di Simone.Voleva davvero mettere a repentaglio la loro secolare amicizia?
Aveva davvero l'intenzione di mandare tutto a monte per una stupida ragazzina?
Era quello che voleva?Una risata allegra attirò la sua attenzione. Si voltò in direzione del giardino e la vide. Da quando Simone era rientrato a Budapest sembrava rifiorita, era un'altra persona e lui aveva avuto modo di scoprire diversi lati di lei.
Il cuore prese a battergli come impazzito nel petto e quel familiare fastidio allo stomaco si fece più intenso. Ogni volta che la vedeva era come se una tempesta si scatenasse al di sotto dei suoi addominali.
La osservava mentre insieme a Gennaro piantava dei fiori. Aveva le mani sporche di terra e rideva come una bambina, ma il suo corpo lasciato scoperto da un misero top ed un pantaloncino succinto spazzavano via ogni briciolo di ingenuità.
Si sarebbe spinto a tanto, per lei?
Era sicuro di ciò che stava facendo?E poi come attirata dall'intensità del suo sguardo si voltò nella sua direzione. Si portò una mano all'altezza degli occhi per inquadrarlo meglio e quando lo riconobbe alzò la mano sporca di terra e la sventolò in aria in segno di saluto stendendo ogni sua volontà con quel sorriso mozzafiato.
Una strana consapevolezza si fece spazio nel suo petto, lei ce l'aveva in pugno. Per quanto lui volesse imporsi su di lei, era riuscita a capovolgere ogni situazione. L'aveva letteralmente stregato e lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei anche andare contro i suoi stessi ideali.
Si, aveva deciso.
'Sono sicuro Tonino'~~
'Mi hai mandato a chiamare....' entrò nel suo ufficio senza ricevere risposta.
Si ritrovò schiacciata tra la parete e quel corpo caldo e muscoloso che aveva reso le sue notti e la sua esistenza parecchio interessante.Il modo in cui la desiderava, l'intensità con cui la possedeva e si lasciava possedere da lei, la lasciavano senza fiato nei polmoni.
Non si capacitava, aveva odiato quell'uomo con ogni fibra del suo corpo, era arrivata a maledirlo, a desiderare che sparisse dalla faccia della terra e ora lo stava supplicando con lo sguardo di toccarla e di darle quel piacere che le aveva fatto scoprire e di cui lei era diventata dipendente.

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Amore Venduto
RomanceVi siete mai chiesti cosa si prova a vivere una vita che non è come la volete? Ad accettare l'inaccettabile perchè qualcuno ha deciso, che per voi debba andare così? Immaginate a come possa sentirsi Elena, una ragazza napoletana, con tanti sogni nel...