47. Elena

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** Ho modificato la parte finale, scusatemi♥️
Un sospiro le uscì dalla bocca. Inarcò la schiena spingendo il bacino in avanti per andare incontro alla cosa umida e calda che le stava solleticando il clitoride.

Quella pressione piacevole, ormai familiare, faceva montare dentro di lei quel desiderio selvaggio. Se fino a quel momento credeva che tutto fosse solo frutto di sogno, si stava sbagliando perchè quella sensazione carnale così viva non poteva essere un sogno. Quello che stava provando in quel momento era così intenso, così reale.

Una serie di brividi le colpivano il basso ventre ad ogni tocco delicato della sua lingua mentre le sue dita si infilavano nella sua carne bollente, tra le pieghe del suo sesso bagnato dai suoi umori.

Sorrise mantenendo chiusi gli occhi, era come se al buio quelle sensazioni si amplificassero. L'unico tarlo era il dolore alla base del collo, dovevano essersi addormentati sul divano.

Succhiò quel lembo di carne con forza facendola gemere rumorosamente e contorcere per il piacere.
<Michele...> Le uscì come un sussurro, si morse un labbro. Fece scorrere le dita lungo il suo corpo lasciato scoperto dalla vestaglia aperta e allungò la mano in direzione della sua guancia.

Si immobilizzò quando le sue dita si scontrarono con una pelle liscia e morbida, dai tratti delicati. Che fine aveva fatto quell'accenno di barba e la mascella squadrata di Michele?

Un campanello d'allarme risuonò nella sua testa.
Olena!!!!

Aprì di scatto gli occhi, osservò il suo seno nudo e più in basso una chioma di capelli biondi si muoveva senza sosta. Era lei che le stava dando piacere. Se ne stava piegata tra le sue cosce intenta a succhiarle il clitoride con quegli occhi color ghiaccio puntati su di lei.

Era spaventosa.
Le mancò l'aria nei polmoni era come se le avessero messo un macigno al centro del petto,boccheggiò per alcuni istanti.

Un brivido di terrore le attraversò la spina dorsale spaccandola a metà. Il dolore che provò in quel momento si espanse per tutto il corpo e un senso di fastidio le infiammò la carne, rendendola sensibile.

La spinse via con un piede, con tutta la forza che avesse,fregandosene del fatto che fosse incinta.

<Che cazzo fai>, urlò isterica balzando in piedi. Richiuse in fretta la vestaglia e si mosse in direzione della cucina.

<Elena, anche io all'inizio non volevo accettarlo>, sentì dei passi che la seguivano.
<Accettare cosa?> Si girò furiosa <Che tu ti approfitti di me,mentre sono addormentata?>

<Non è come credi...Io...>,
<Tu cosa? Vai fuori da casa mia>, urlò con quanto fiato avesse in gola.

<Elena...>
<Fuori...da...casa...mia.> Era fuori di se, questo era troppo. Aveva sopportato i soprusi di Simone e non poteva credere che anche sua moglie fosse fatta della stessa pasta.

A che gioco stava giocando il destino con lei? Non aveva una risposta, in quel momento ogni cosa le sembrava incerta. L'unica cosa che sapeva era che non voleva ritrovarsi ancora quella faccia davanti agli occhi, non voleva pensare a come avrebbe reagito se lei avesse parlato ancora.

La seguì con la coda dell'occhio mentre usciva di casa e quando sentì la porta sbattere corse a vedere dalla telecamera se fosse realmente uscita.

Trovarla in quel modo a quattro zampe e incinta le aveva messo addosso un sentimento di inquietudine. Aveva paura, temeva che se anche Olena provasse quel desiderio carnale per lei, chissà cosa poteva combinare insieme a Simone.

Simone le aveva detto che l'amava, era stato lui a mandarla a casa loro? Forse voleva sondare il terreno, ma perchè Olena si era comportata a quel modo con lei?

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