7. Michele

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🔞Contenuti sensibili🔞

In bocca aveva ancora il suo sapore dolciastro ai frutti di bosco e fragole, misto a quello dell'alcol che gli aveva invaso il palato. Le loro bocche si erano unite in un bacio passionale, che Michele aveva desiderato con tutto se stesso dal momento in cui i suoi occhi si erano posati su Elena.

Sicuramente era stato quello che aveva bevuto, a renderla docile come un agnellino. Michele avrebbe dovuto capirlo prima che era ubriaca. Aveva stretto la sua mano senza la minima esitazione, si era fatta condurre in quella saletta e aveva ballato per lui, strusciandosi sensuale contro quel palo che stava fissando ancora, come se lei non fosse mai uscita da quella stanza.

Sospirò profondamente e dopo essersi sistemato la patta dei pantaloni, cercando di nascondere come meglio poteva la vistosa erezione che premeva dolorosamente contro di essi, uscì da quella saletta incazzato come una bestia.

Sprofondò sul divanetto su cui sedeva Simone che beveva e fumava allegramente, godendosi lo spettacolo paradisiaco di tutte quelle tette e di quei culi perfetti che sballonzolavano dinanzi ai loro occhi, in ogni angolo di quel locale.

<Cosa vuoi da bere?> chiese a Michele,senza mai distogliere lo sguardo dalle ragazze che ballavano poco distanti da loro.
<Vodka> rispose di getto, ingoiando quell'ultimo briciolo di sapore dolciastro che gli invadeva il palato.

Si guardò attorno distrattamente, ma con uno scopo ben preciso. Scrutava tra la folla di persone, in cerca di quei capelli scuri e di quel viso angelico.
Ma di lei non c'era traccia. Sembrava essere sparita nel nulla e questo lo infastidiva e allo stesso tempo lo confondeva.

Riportò lo sguardo sulle ragazze che ballavano e la sua attenzione fu catturata da una di quelle, che continuando a muoversi sensuale, sorrideva nella sua direzione e sventolava la mano in segno di saluto.

Beve tutto d'un fiato quel liquido amaro, che cancellò ogni traccia del sapore dolciastro di lei e si alzò in piedi raggiungendo con pochi passi la ragazza, che sgranò gli occhi per lo stupore appena se lo ritrovò davanti.

<Che ci fai tutta sola?> le chiese sfoderando il suo sorriso strappa mutande.
<Ti aspettavo> rispose prontamente la ragazza e al suono di quelle parole Michele capì che di lei poteva farne ciò che voleva. Difatti non servirono ulteriori parole, fu lei a prenderlo per mano e a portarlo con se in una delle salette private.

Una volta entrati, la ragazza si richiuse la porta alle spalle e si diresse verso di lui ancheggiando im modo sensuale. Si morse un labbro osservandolo in modo provocante, allungò le mani nella sua direzione afferrando tra le dita il colletto della camicia di Michele. Se lo tirò contro, costringendolo ad abbassarsi di qualche centimetro in modo che le loro labbra potessero sfiorarsi e le loro lingue  intrecciarsi in un bacio privo di alcun pudore.

Quel bacio travolgente risvegliò in Michele quel bisogno di dar sfogo alla sua frustrazione sessuale, provocatagli da quella maledetta ragazza.
Scacciò via quel pensiero e strinse le sue mani attorno alla vita stretta della ragazza, che continuava a baciarlo senza sosta.

<Io sono Sara> ansimò la ragazza quando si staccarono per riprendere fiato, mentre lui con estrema abilità le toglieva quel misero completo di seta con dei ricami in pizzo scuro.La girò di spalle e le ordinò di mettersi a quattro zampe sulla poltrona di pelle rossa, che occupava il centro della saletta.

<L'hai mai preso dietro?> le sussurrò Michele all'orecchio, per poi colpirle con forza e senza preavviso una natica soda, facendola sussultare e stringere le cosce tra di loro per l'eccitazione.

<Si> ansimò con la voce arrochita dal desiderio, schiacciando la schiena in avanti e mettendo ancora di più in bella mostra il suo lato b che Michele non esitò a colpire di nuovo.

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