Dieci minuti, erano trascorsi esattamente dieci minuti dall'ultima minaccia da parte di Michele. Ma lei si era decisa a non aprire la porta, non voleva vederlo almeno non in quel momento.Era furibonda!
L'idea che lui, in quel preciso istante, potesse essere tranquillamente in compagnia di quella sgualdrina, sotto al suo stesso tetto,la innervosiva ancora di più. Desiderò con tutta se stessa che Vittoria ritornasse a casa per sbatterla fuori con il suo fare diretto e spietato.
Provò a stendersi sul letto cercando di trovare una posizione confortevole, ma era così furente dalla rabbia che la irritavano anche le lenzuola morbide e profumate.
Non poteva credere a quanto aveva sentito. Era stato Michele ad invitare quella donnaccia alla villa per la sua ultima notte a Napoli, fregandosene del fatto che ci fosse anche lei in quella casa.
Serrò la mascella e strinse dolorosamente il lenzuolo tra le dita al ricordo di quella mattina. Aveva preso la sua mano e l'aveva poggiata sul suo petto illudendola del fatto che il suo cuore battesse per lei e poi...
Nemmeno il tempo di partire che già le si era palesata agli occhi la prospettiva della sua vita a Budapest.
Non poteva fargliela passare liscia, se lui si fosse comportato da puttaniere lei avrebbe agito di conseguenza.
Che cosa avrebbe potuto farle?
Ucciderla?
Beh,sarebbe stata una liberazione piuttosto che vivere in una vita infelice.Un tonfo proveniente dal terrazzino la distrasse dai suoi pensieri facendola sobbalzare per lo spavento.
Qualcosa era caduto facendo rumore fece per alzarsi, ma Michele comparì nella camera, entrando dal balcone.La fulminò con lo sguardo bloccando ogni suo tentativo di fuga.
Non appena aveva provato a scavalcare il letto per rifuggiarsi in bagno, lui l'aveva afferrata per i fianchi e scaraventata contro al materasso.
Lo guardava dal basso provando a divincolarsi dalla sua presa d'acciaio. Le aveva bloccato entrambi i polsi al di sopra della testa con una sola mano e aveva stretto i suoi fianchi tra le sue cosce, immobilizzandola.
Come era arrivato sul suo balcone?
Quel dubbio ce l'aveva stampato in faccia.
<Mi sono buttato dal terrazzo> ringhiò furioso sul suo viso colpendola con il suo alito al profumo di menta e tabacco.Cosa aveva fatto?
Piegò la fronte in un cipiglio <Tu sei pazzo> affermò specchiandosi in quelle due pozze scure dalle quali traboccava tutto il suo nervosismo.
<Tu mi fai diventare pazzo> battè la mano libera contro al materasso facendolo vibrare sotto ai loro corpi <perchè sei scappata?><E anche stupido> ribattè acida.
Era serio a domandarle il perchè non volesse vederlo?Non era abbastanza palese il fatto che lei l'avesse visto con un'altra?
<Occhio a quello che dici, bambolina> soffiò quelle parole sul suo viso consapevole dell'effetto che esercitava quel nomignolo su di lei.Ma no, si impose di mandarlo via dalla sua stanza. Iniziò a dimenarsi cercando di alzare un ginocchio per piantarglielo dritto tra le cosce, ma lui si sedette sulle sue cosce afferrandole il viso con la mano libera.
Si chinò nella sua direzione <stai buona> l'ammonì per poi inchiodarla al letto con quelle iridi scure nelle quali fluiva una luce diversa. Sembrava confuso, lei l'aveva preso alla sprovvista con quella sua reazione? Evidentemente era abituato a quel genere di donna e non sapeva come affrontare la situazione.
<Posso spiegare> addolcì il tono della voce cogliendola di sorpresa. Di certo non si aspettava che lui volesse giustificarsi.
<Cosa vuoi dirmi?> Domandò beffarda pronta ad ascoltare la bugia che aveva da propinargli.
<È vero sono stato io ad invitarla> affermò spiazzandola. Non poteva crederci, iniziò a strattonarsi con forza dalla sua presa provocandosi dolore fisico, ma quel dolore non era niente paragonato alla delusione che con quella sua ammissione l'aveva investita come un treno in piena corsa.

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Amore Venduto
Storie d'amoreVi siete mai chiesti cosa si prova a vivere una vita che non è come la volete? Ad accettare l'inaccettabile perchè qualcuno ha deciso, che per voi debba andare così? Immaginate a come possa sentirsi Elena, una ragazza napoletana, con tanti sogni nel...