35. Elena

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Si mosse per alzarsi dalla sedia, ma la mano di lui le bloccò la coscia.
‹‹ Bambolina? ››
‹‹ Devo andare al bagno... ›› Sciolse la presa dalla sua coscia e ritornò a concentrarsi sulla partita di poker.

Camminò per il salotto osservando il disastro provocato dalla calca di gente che fino ad un'ora prima occupava quella zona della casa ed il giardino. Dopo la festa, Michele e i suoi amici avevano messo in opera una partita di poker e lui l'aveva trascinata con se.

Le guardie del corpo erano ancora a presidio della scala che conduceva al piano di sopra. Si spostarono di lato e la lasciarono passare. Salì le scale a due a due, non riusciva a trattenersi, doveva liberarsi urgentemente.

Aprì la porta della sua camera e si arrestò di colpo quando si ritrovò davanti Maria, la sua migliore amica. Se ne stava stesa sul letto con la testa piegata all'indietro, aveva la bocca deformata in una smorfia di piacere e dalle sue labbra fuoriuscivano gemiti confusi. La sua mano era infilata in una chioma bionda che si muoveva tra le sue cosce aperte.

Quando si accorsero che c'era qualcun altro nella stanza si fermarono. Lei se ne stava impalata accanto alla porta incapace di muoversi. Quando la bionda alzò il viso nella sua direzione, si accorse che era Vittoria.
Spalancò la bocca per lo stupore.

Maria, la sua migliore amica da una vita, stava scopando con Vittoria. Strabuzzò gli occhi incredula per poi arrossire di colpo.
‹‹ Scusatemi ›› si affrettò a dire nonostante quella fosse camera sua. Chiuse la porta di scatto e si infilò nella camera di Michele.

Cosa aveva appena visto!!! Si appoggiò con le spalle alla porta.Era sconvolta...Entrò in bagno e si liberò finalmente, si sciacquò il viso e sorrise come una cretina. Era surreale quella situazione, non se ne capacitava.

Maria e Vittoria, non poteva crederci. Forse era la bravata di una sera dovuta al troppo alcol. Non lo sapeva. Ciò che sapeva di certo era che quella scena sarebbe stata difficile da eliminare dalla sua mente.

Mai nel corso degli anni le era venuto il sospetto che a Maria potessero piacere le ragazze e nemmeno di Vittoria l'avrebbe immaginato. Quando erano state a Capri le aveva dato modo di pensare che fosse una grande esperta con gli uomini.

Si sistemò il trucco con le dita ed uscì dalla stanza per ritornare al piano di sotto. Quando fece il suo ingresso nella sala dove stavano ancora giocando a poker, notò che il suo posto era stato occupato da una delle ragazze che erano rimaste dopo la festa. Se ne stava seduta con le cosce accavallate, la minigonna le era risalita sui i fianchi e sorrideva compiaciuta.

La sua mano, piena di gioielli e con le unghia rosse, era poggiata sulla spalla di Michele e lui non sembrava infastidito dalla cosa. Lo osservò inarcando un sopracciglio, non si era accorto nemmeno che lei era tornata. Un senso di fastidio le strinse la bocca dello stomaco in una morsa dolorosa. Le era bastato andare al bagno per essere sostituita con una qualunque.

Si girò di spalle pronta ad andare da qualsiasi parte che fosse lontano da quel posto, lontano da quella stanza o meglio ancora da quella casa.

Era certa che se la sarebbe portata a letto e lei non era intenzionata a sentirli scopare dalla camera accanto. Era stata già spettatrice di uno spettacolo del genere e non era intenzionata a rivivere quell'esperienza, non ora che i suoi sentimenti erano cambiati.

‹‹ Elena ›› la sua voce roca superò il brusio dei giocatori.Si fermò un istante ma poi riprese a camminare, voleva allontanarsi da lui e non sapeva nemmeno perchè.

Non le aveva mai promesso amore eterno, condividevano il letto ogni notte e un' uscita di tanto in tanto, eppure si sentiva come tradita. Era ferita, provava un senso di delusione così forte che sentì gli occhi riempirsi di lacrime.

Amore VendutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora