Credo che ormai conoscete due aspetti di me:
1) SONO UNA BUGIARDA;
2) NON RISPETTO LE SCADENZE.Buona lettura girlssss♥️
La rabbia gli scorreva nelle vene al posto del sangue. Pompava dritta al cuore rendendo doloroso ogni singolo battito.
Era arrabbiato con lei, ma ce l'aveva a morte con se stesso e la sua stupida debolezza.
Più volte era tornato indietro lungo il corridoio, sarebbe voluto rientrare in case per dirle che era bellissima con il nuovo taglio, che i capelli più scuri mettevano in risalto quegli occhi che lo facevano impazzire.Ma il pensiero che lei gli avesse nascosto quei messaggi aveva schiacciato ogni sua volontà. Si era lasciato andare all'idea di un qualcosa che probabilmente esisteva solo nella sua mente e si sentiva uno stupido per questo.
Le aveva permesso di insinuarsi dentro di lui e di sciogliere quella corazza di ghiaccio che gli aveva protetto il cuore per tutta la sua esistenza.
Eppure qualcosa gli suggeriva di ritornare a casa, un formicolio alla bocca dello stomaco lo faceva desistere dall'entrare in quell'auto.
Gli aveva nascosto quei messaggi, ma aveva lasciato il suo cellulare in bella vista, sul loro letto. Questo gli aveva fatto pensare che non aveva nulla da nascondere, forse aveva evitato di dirglielo per non farlo incazzare.
Il contenuto di quei messaggi l'aveva mandato in bestia. L'idea che un altro uomo tentasse di portargliela via, che un altro provasse per lei ciò che stava nascendo in lui...lo faceva incazzare!
Ma ciò non toglieva il fatto che lei gli avesse mentito. Poche sere prima, l'aveva guardato dritto in faccia e gli aveva risposto che a cercarla erano solo le sue migliori amiche.
Era una bugiarda...
Strinse la maniglia della sua auto e l'aprì, si sistemò sul sedile in pelle rossa e partì in direzione del suo club. Aveva bisogno di bere e di distrarsi, doveva riprendere in mano la sua vita privata, ritornare ad essere spietato e senza scrupoli.
Addio debolezze, ti fottono...lo aveva sempre saputo eppure ci era cascato anche lui.
Poggiò il piede sull'aceleratore e diede gas facendosi spazio per le vie della città.Un leggero bussare lo distolse dalla lettura di alcune carte, puntò lo sguardo in direzione della porta e non rimase sorpreso nel vedere Roxana.
Si chiuse la porta alle spalle e avanzò sinuosa verso la sua scrivania <finalmente soli...>,si liberò del reggiseno mettendo in mostra il suo seno abbondante.
Raggiunta la scrivania si arrampicò su di essa mettendosi a quattro zampe di fronte a lui <non mi scappi adesso...> sospirò sporgendosi verso di lui in direzione della sua bocca.
Lo afferrò per il collo, tirandolo a se e in un attimo incollò la bocca a quella di Michele.
Gli solleticò le labbra con la lingua provando a farsi spazio, l'idea di cedere e di scoparsela gli solleticò la mente, ma lui non poteva.Si era ripromesso di non essere come suo padre e sebbene in quel momento Elena fosse l'ultima delle persone a cui doveva qualcosa, decise di avere rispetto per i suoi sentimenti, per ciò che lui provava.
Le afferrò le spalle e la spinse indietro in modo che si staccasse da lui, ma lei non volle cedere. Si sdraiò di schiena aprendo le gambe sbattendogli dritta in faccia la sua intimità.
<Non dirmi che non ti faccio effetto>, si massaggiò con le dita quel lembo di pelle tra le grandi labbra.
<Certo che me ne fai, sono un uomo>, si alzò dalla poltrona e lei lo guardò maliziosa.
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Amore Venduto
RomanceVi siete mai chiesti cosa si prova a vivere una vita che non è come la volete? Ad accettare l'inaccettabile perchè qualcuno ha deciso, che per voi debba andare così? Immaginate a come possa sentirsi Elena, una ragazza napoletana, con tanti sogni nel...