Capitolo 2 - parte 1

163 6 0
                                    

Kamol si allontana dal viso del ragazzo di cui non conosce nemmeno il nome, gli si mette di fianco e cinge la sua vita con un braccio. Insieme attraversano il piccolo corridoio che dalla sala VIP conduce agli ascensori privati ai piani seguiti da Kom e Pol.

Kim inclina leggermente la testa all'indietro appoggiandosi sulla spalla dell'uomo che lo sta abbracciando e che ora ha la visione completa dell'incavo del suo collo.

È così bianco e immacolato; è da lì che comincerò pensa Kamol.

Pol sta per seguire il suo capo in ascensore come al solito ma Kom lo ferma, questa non è una serata come le altre e al piano Kit è già in posizione.

Le porte scorrevoli si chiudono e Kamol non perde l'occasione, stringe la presa e incomincia a baciare Kim dietro l'orecchio per poi scendere fino alla scapola: "apri gli occhi".

Kim fa quello che gli viene chiesto; le pareti dell'ascensore sono ricoperte di specchi, un brivido freddo gli scorre lungo la spina dorsale.

Quando l'ascensore si ferma si ritrovano già nell'ingresso della suite, Kit fa un leggero inchino più per attirare l'attenzione che per rispetto mentre Kim si volta e cerca riparo sprofondando il viso nel petto di Kamol.

"Questa sera restate qui solo tu e Kom, ordina al bar di continuare a servire chi volesse trattenersi prima di rincasare"

Ai Kit annuisce.

Kom e Pol appena sopraggiunti attendono istruzioni: "Signore"

"Ho già istruito Kit per l'organizzazione delle guardie, per il resto non voglio che nessuno ci disturbi"

"Kunkap"

Kom guarda il ragazzo che per tutto il tempo è stato immobile rannicchiato nell'abbraccio di Kamol che lo stringe come se nient'altro avesse importanza in quel momento.

Kamol guarda il suo sottoposto e sa che vorrebbe dire qualcosa ma non gliene lascia il tempo.

"Vai pure Kom, il ragazzo starà bene"

Kom a questo punto non può fare altro che eseguire gli ordini.

Kamol conduce il ragazzo nella ampia camera da letto chiudendo dietro di se la porta. 

Kim osserva con attenzione i gesti di Kamol che nota una leggera preoccupazione nel suo sguardo del ragazzo.

"Non preoccuparti la porta resterà aperta e nessuno oserà entrare"

Kim abbassa lo sguardo sentendosi in imbarazzo; ha seguito fin lì un perfetto sconosciuto e preoccuparsi ora sembra un comportamento sciocco.

Kamol alza il volto del ragazzo in modo da poterlo guardare negli occhi.

"Sei bellissimo, come ti chiami?"

"Kim"

Kamol si toglie la giacca e lentamente inizia a rimuovere i gemelli della camicia.

"Va bene Kim, potresti rispondere ad un paio di domande per me?"

"Mh"

"Sei ubriaco?"

Kim ci pensa, ha di sicuro bevuto molto e i suoi sensi sono annebbiati ma non così tanto da non capire cosa stia succedendo.

"No"

"Bene"

Prima di pronunciare la domanda seguente Kamol lascia che il ragazzo lo guardi mentre apre lentamente i bottoni della camicia:

"Sai cosa voglio da te?"

La risposta è immediata, sa bene quello che l'uomo vuole da lui ed è disposto a darglielo purché lo abbracci forte come poco fa.

Unforgotten night (a modo mio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora