Capitolo 3 - parte 2

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* e finalmente arriva il piccolo di casa *

Kamol varca la soglia della sua residenza e trova zia Nee ad aspettarlo con un'espressione preoccupata.

La donna è la governante della residenza, ha pieno potere decisionale per quello che riguarda la gestione delle cameriere e della casa; è l'unica persona che Kamol abbia portato con sé della famiglia Puarat. Zia Nee si è presa cura di lui quando era solo un ragazzino mostrandogli un po' di affetto e compassione per questo Kamol la tratta con rispetto e la considera sua parente.

"Signore mi spiace disturbarla ma c'è una cosa di cui vorrei parlare" il tono della domestica e teso perché sa di aver fatto qualcosa che non doveva.

Kamol si siede sulla poltrona dell'ingresso, è stanco e vuole subito chiudere la vicenda.

"Certo, puoi darmi solo un istante?"

"Oh signor Kamol le prendo subito dell'acqua".

Kom si avvicina prontamente per informare Kamol sulla supplica che la governante sta per farle.

"Questa mattina il nipote di zia Nee si è presentato al cancello principale, sembra che la madre lo abbia abbandonato da giorni senza un soldo così la signora Nee l'ha fatto entrare in casa"

Kom smette il resoconto appena vede arrivare la donna con l'acqua.

"Allora parlami di questo nipote."

Zia Nee fa un lungo sospiro perché non avrebbe saputo come iniziare il discorso, ripete al suo datore di lavoro più o meno quello che già era stato riportato da Kom.

"So che non dovevo farlo entrare ma è solo un ragazzo" la donna abbassa gli occhi e aggiunge "Baiboon è un bravo ragazzo non come sua madre".

Baiboon è il figlio della primogenita di zia Nee che aveva servito per un po' nella casa di Puarat ma la ragazza voleva di più di un tetto sulla testa e un lavoro onesto così importunava di continuo le guardie e alla fine rimase incinta di Baiboon. Si trasferì fuori della residenza con il padre del bambino che riusciva a domare il suo carattere lascivo e voluttuoso; per un po' le cose sembrarono andare bene ma poi l'uomo morì e la situazione andò sempre peggiorando.

"Va bene va bene, oramai è qui non preoccupati, che ne dici di andarlo a chiamare?" La donna si alza in fretta porgendo profondi inchini mentre va a prendere il nipote.

"Tu l'hai visto?" domanda Kamol a Kom.

"No, so solo che dovrebbe avere all'incirca sedici anni".

Un esile figura smagrita e scompigliata con il viso segnato probabilmente dal pianto si presenta al cospetto di Kamol che gli fa cenno di sedersi.

Il ragazzo è così frastornato che zia Nee deve tirarlo per la maglietta per farlo sedere sulla sofà vicino a lei.

"Allora Baiboon da quanto tempo manca tua madre?"

"Una settimana.. no .. no dieci giorni, si dieci giorni".

Non ci vuole molto a capire che il ragazzo è provato e confuso ma anche che è un bravo ragazzo come detto dalla nonna. Dieci giorni sono abbastanza per capire che la madre di Baiboon lo ha abbandonato.

"Quanti anni hai?"

"Ne ho appena compiuti sedici".

"Che classe fai?"

"Sono al penultimo anno delle superiori ma .."

"ma cosa?" lo incalza Kamol

"ma è dalla ultime vacanze che non frequento più" il ragazzo china il capo prima di aggiungere il motivo " non avevamo denaro".

Unforgotten night (a modo mio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora