Capitolo 26

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POV Kim

Scendo dall'auto ma non ho voglia di rincasare per poi ritrovarmi da solo con i miei pensieri.

"Ti va di bere qualcosa?"

"Certo Khun".

Ci dirigiamo ad una caffetteria distante pochi metri aperta fino a tardi, Kom mi precede apre la porta e la mantiene così finché anche io non sono nel locale, mi fa strada e ci accomodiamo in un tavolo d'angolo in fondo alla sala.

"Ti siedi mai nel posto che desideri?"

"È questo il posto che desidero, nessun accesso alle mie spalle, visuale completa del locale e dell'ingresso inoltre siamo lontani dal bancone e la cassa sopra la nostra testa rendere difficile agli altri avventori sentire il nostro discorso".

"Appunto"

Kom sorride.

"Quel Adrian creerà problemi a Kamol?" chiedo volendo saperne di più su questa faccenda.

"Vista la sua posizione nessuno può impedirgli di fare ciò che vuole il che rende difficile contenere tutte le sue idee assurde".

"Quindi si riprenderà Kamol?"

"Il capo non cederà su questo punto anche se non sarà facile convincere Adrian che il posto al fianco di Khun Kamol non è disponibile".

"Resterà molto alla residenza?"

"Dipende da Khun Daniel, probabilmente cercherà di riportarlo in patria il prima possibile, senza Khun Kamol che lo tiene in riga la Thailandia non è il posto giusto per Adrian".

Sono convinto che non passerà molto tempo prima che Kamol riprenda le sue vecchie abitudini ma l'idea che quel bastardo si infili nel suo letto proprio no mi va giù: geloso? Sì, lo sono.

"Andiamo"

"Dove Khun Kim?"

"Di sopra, ho bisogno di un cambio".

Eccomi seduto ancora una volta sul sedile posteriore in direzione della villa Paurat.

"Mi ha fatto piacere chiacchierare con lei Khun ma ora è il momento che le cose tornino alla normalità".

"Perché? Non possiamo restare amici?"

"Sarebbe troppo complicato, le cose sono più facili quando ognuno sa quale è il proprio posto e cosa ci si aspetta da lui".

Come dargli torto, sarebbe tutto più semplice se anche io sapessi qual è il mio posto.

Scendo dall'auto velocemente chiedendo a Kom di portare su il mio borsone in un secondo momento, Kamol è ancora nello studio e mi dirigo dritto nella sua camera da letto, dal gran vociare che proviene dalla camera degli ospiti deduco che Adrian sia lì.

Sono appena entrato quando sento un gran fracasso così mi rifugio in bagno; trattengo il respiro e sento Kamol entrare in camera seguito da Adrian che gli sbraita contro.

Non so cosa fare non so neanche se Kom è riuscito ad avvisarlo della mia presenza, la discussione inizia ad essere più animata, ci vuole un diversivo, apro l'acqua della doccia e parlo con il tono più alto che riesco a raggiungere senza urlare: <Kamol sbrigati ti sto aspettando da più mezz'ora e manda via Kom>.

La cosa deve aver funzionato non sento più discutere.

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POV Narratore

Kamol vuole essere sicuro del ritorno a casa senza problemi di Kim prima di salire ad affrontare Adrian che al piano superiore continua a discutere senza sosta con Riuj nella stanza degli ospiti, a quanto pare la giovane guardia ha una buona dialettica e una gran riserva di pazienza.

Unforgotten night (a modo mio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora