Capitolo 9 - extra

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POV Pol

Avrei preferito andare con il capo piuttosto che restare qui a badare a sua moglie; restare in casa per il servizio di ronda ha i suoi vantaggi ma da quando è arrivato Khun Kim è più sicuro trovarsi in mezzo ad una sparatoria che stare vicino a lui.

Per fortuna sembra che questa notte sia piuttosto tranquillo anche se la luce della camera si è accesa e spenta più volte.

Quando vedo rientrare Khun Kamol sono già le due, mi chiede di Khun Kim e poi sparisce nella camera viola portando con sé un borsone scuro.

Tiro un sospiro di sollievo ora sarà il marito ad occuparsi della propria moglie.

Durante il turno restiamo in piedi per evitare colpi di sonno ma con la paura di farmi sfuggire Khun Kim ho passato le ultime ore immobile sull'uscio della porta.

Ho il corpo intorpidito e dolorante così passeggio su e giù per il corridoio in modo da sgranchirmi ed agevolare la circolazione sanguigna.

Non avendo da fare ho passato gran parte del tempo a riflettere su Kit, Tee e me o più che altro su Kit e Tee: l'immagine di quei due in camera da letto così vicini non mi ha lasciato un attimo.

L'ipotesi che Tee entri nella relazione con me e Kit mi agita anche se un menage a troi non sarebbe una cosa nuova  infatti quando tutto è iniziato Kit aveva una relazione con Ai.

All'epoca credevo di essere un uomo ma guardandomi indietro ora capisco che ero solo un ragazzo arrogante e credo che a Kit e Ai  questo piacesse.

Ero attratto da entrambi e li volevo così ho ceduto prima con uno e poi con l'altro e quando ho capito che potevo averli nello stesso momento senza dover scegliere non mi è sembrato vero.

Capitava raramente che fossimo tutti e tre liberi per via dei turni ma era il compleanno di Ai così il capo gli aveva dato il giorno libero, io avevo appena finito il turno e Kit non so perché non lavorasse a ripensarci ora credo che abbia chiesto a Kom di essere sostituito.

Quella sera fui invitato a casa di Kit e Ai per festeggiare, all'epoca ero già andato a letto con tutti e due e pensavo che nessuno avesse dato peso alla cosa o almeno io non l'avevo fatto e soprattutto credevo che l'uno non sapesse dell'altro.

Mangiammo e bevemmo un bel po' e al momento della torta eravamo piuttosto alticci, Ai propose un selfie, eravamo seduti in terra intorno al tavolino nel salone. Ai sedeva nel lato lungo con le spalle appoggiate al divano mentre io e Kit sedevamo alla sua destra e alla sua sinistra.

Kit si sporse verso Ai senza lasciare il suo posto mentre io mi alzai e feci un gran trambusto per riuscire a mettermi in mezzo scatenando la loro ilarità.

Tenevo il braccio teso ed impugnavo il telefono pronto a scattare la foto quando vidi nel monitor Kit ed Ai baciarsi alle mie spalle.

In un primo momento pensai di aver preso un abbaglio e di essere stato confuso dalla prospettiva così misi giù il telefono e mi girai.

Kit e Ai si baciavano dolcemente senza far caso a me; Kit seduto con le gambe quasi del tutto incrociate aveva il braccio sinistro teso e piantonato in terra e l'altro sul fianco di Ai.

Lo spazio era angusto e per poterli guardare avevo girato completamente il mio busto ma era difficile restare in quella posizione innaturale così mi rigirai.

Stavo ancora cercando di capire quali emozioni mi provocasse guardare gli oggetti del mio desiderio toccarsi fra di loro quando una mano inizio ad aprire i bottoni della mia camicia.

Kit procedeva lentamente ma senza esitazione, lo guardai aprire i bottoni uno dopo l'altro e appena il mio petto fu esposto vidi Ai farsi strada fino ai miei capezzoli.

Unforgotten night (a modo mio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora