POV Kamol
Tolgo la giacca, Kim mi fissa con aria di sfida, il suo viso sembra chiedermi se saró all'altezza del suo desiderio.
Si avvicina avanzando carponi sul letto, ora è proprio sotto di me; lentamente si issa sulle ginocchia, afferra la cintura dei mie pantaloni e mi attira a sé.
Prima che possa slacciare la fibbia della cintura afferrò il suo polso stringendolo abbastanza forte da fargli alzare gli occhi per guardarmi.
Non te la caverai così facilmente, hai dubitato di me, della mia parola dei miei sentimenti.
"Ora è il momento di decidere Kim: cosa vuoi che io sia?"
Sono certo di essere importante per lui visto lo stato in cui era quando sono rientrato ma se continua a negare i suoi sentimenti finiremo per farci del male a vicenda.
Preferisco perderti ora e vederti tornare alla tua vita con qualche graffio sulla pelle e una storia da raccontare che rivedere nei tuoi occhi il dolore della sera in cui tutto è iniziato.
Kim cerca di eludere la mia domanda seducendomi, invece di tirare il braccio indietro per liberarsi si avvicina ancora di più e incomincia a baciare il mio petto.
Lo lascio fare restando impassibile, voglio ferirlo, umiliarlo: voglio che ammetta i suoi sentiment.
"Vuoi che sia solo un compagno di giochi Kim?"
Libero il suo polso e un istante dopo sento aprirsi la cinta dei miei pantaloni.
Fermo con le braccia lungo il corpo lascio che faccia ciò che vuole.
"Posso farlo, posso essere la persona più spietata con cui ci tu abbia mai giocato Kim".
La piccola bocca che laboriosa tocca ogni punto fra i miei pettorali ed il mio collo si arresta, non riesco a vedere il suo volto ma posso sentire la tensione nella sua mascella.
"Però non è quello che voglio Kim quindi se sei qui per questo puoi andare a casa".
Il tempo sembra dilatarsi la mia mente dice al mio corpo di allontanarsi e subito annulla il comando.
Sposto la mia gamba destra indietro e scarico su di essa il peso pronto ad arretrare quando sento avvolgere il mio corpo dalle braccia sottili di Kim.
"Sii mio marito".
Lo sono da quella notte se non l'hai ancora capito.
Allontano il corpo di Kim dal mio, prendo il suo viso fra le mani e lo baciò dolcemente.
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POV KimRestare sulla mia posizione non ha senso è chiaro che tutto in me dice di volere Kamol.
Il bacio di Kamol è colmo di tutto quello che ho sempre cercato da Day: affetto, cura, desiderio; allora perché è così difficile per me dirgli cosa provo e arrendermi a lui?
I miei pensieri si interrompono nel momento in cui le nostre labbra si separano.
Kamol afferra il borsone con cui è entrato in stanza e lo butta sul letto, ne estrae un pacco aperto di preservativi, e delle corde di un rosso cupo che mi infiammano le gote.
Il suo sguardo è fisso su di me mentre mi afferra il polso e lo lega con una estremità di una corda: un giro, due tre; alla fine sono ricoperto per una decina di centimetri da diversi giri di corda.
Con la mano ancora libera sfioro con la punta delle dita il legaccio e provo lo stesso piacere che una concubina proverebbe nel ricevere un bracciale di diamanti dal suo amante.
Lo stesso dono mi viene fatto all'altro polso, le estremità libere delle corde vengono assicurate ai pomelli del letto in modo che io sia rivolto con il viso verso il muro.
Mentre le corde si tendono sento la mia frustrazione alleggerirsi e meno sono in grado di muovermi più mi sento a mio agio.
Cosa vuoi farmi? Continuerai a legarmi o userai la frusta?
La mia immaginazione corre per un sentiero ancora inesplorato dove ogni meraviglia porta con sé un po' di dolore.
Sono inginocchiato il mio sedere sfiora i miei talloni, sento Kamol salire sul letto, sento il fruscio dei vestiti che sfregano sulle lenzuola: è dietro di me.
Un bacio alla base del mio collo poi un altro poco sotto, con precisione Kamol segue la mia spina dorsale fino ad arrivare all'attaccatura del mio sedere.
Un bacio, un altro lungo tutto la linea che divide le mie natiche senza che queste vengano separate di un millimetro.
Il respiro si accorcia e accelera, fremo dal desiderio e aspetto che lui mi possieda.
Ma invece di entrare in me con il suo membro Kamol si rialza, avvicina la sua bocca al mio orecchio e mi domanda:
"Cosa vuoi Kim?"
Non rispondo.
Vuoi sentirmi dire che ti voglio? Che voglio sentirti in me? Non è forse chiaro?
Che gioco vuoi fare Kamol?Una mano si infila fra le mie gambe e il dito medio di Kamol partendo dal perineo risale la mia spaccatura per poi fermarsi in direzione del mio ano.
"Cosa vuoi Kim?"
Mi mordo le labbra prima di ringhiare:
"Ti voglio dentro di me".
L'indice inizia a farsi largo fra le mie natiche sfiorando il mio ingresso.
"Questo non basta Kim".
Mi sento svilito dal desiderio che provo perché mi impedisce di oppormi così cedo .... in fondo è quello che voglio.
"Voglio essere tua moglie".
Il dito viene spinto a fondo giusto il tempo che il mio piacere esploda e poi ritirato.
Butto la testa all'indietro e inizio ad ansimare con forza, perso nella mia estesi sento Kamol muoversi dietro di me credo si stia spogliando.
L'involucro del preservativo che Kamol sta facendo scivolare delicatamente graffia la mia schiena.
Una supplica esce dalla mia bocca inconsapevolmente.
"Ti prego"
Sento Kamol aprire il preservativo e un istante dopo il mio corpo è pieno di lui.
In ginocchio con le gambe leggermente divaricate vengo percosso dai lombi di Kamol che mi tiene in posizione sorreggendomi per i fianchi.
Le prime spinte provocano un forte dolore ma man mano che il mio corpo si abitua a quella presenza il disagio lascia spazio al piacere.
Istintivamente ritraggo le braccia che vengono fermate dalle corde, non ci vuole molta immaginazione per sapere come saranno ridotti i miei polsi domani.
Una spinta più profonda mi causa un forte crampo che arriva fino al mio stomaco e mi spezza il fiato, Kamol impiega qualche secondo prima di capire che sto per cedere ed allentare la pressione.
Sento il piacere aumentare senza mai raggiungere l'estasi è come un onda leggera che avanza e si ritrae sulla battigia.
Il mio corpo è instabile e le mie gambe stanche e più mi avvicino al piacere più il mio corpo cede.
Oramai sono sfinito sto per lasciarmi andare quando sento spingere le mie gambe dall'interno verso l'esterno, Kamol è avanzato ponendosi sotto di me.
Seduto sulle sue ginocchia mi accoglie nel suo grembo senza che esca da me mentre le sue braccia mi avvolgono sorreggendo la parte alta del mio corpo: è in questa posizione che dopo alcuni minuti in cui penetrato con dolcezza vengo insieme a lui.
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Unforgotten night (a modo mio)
RandomSalve a tutti, ho trovato il soggetto di questa novel molto interessante ma più la leggo e più mi pongo domande sul comportamento dei personaggi così ho deciso di farne una mia versione; pertanto questa non è una traduzione esatta della novel ma qua...