Capitolo 2 - parte 1 bis

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Kamol si sfila il preservativo che ha assunto una colorazione rossastra prima di slegare il ragazzo e aiutarlo a girarsi e a mettersi seduto.

Kim emette un piccolo gemito mentre tossisce per l'arsura che ha in gola.

Kamol gli sorride e gli scompiglia i capelli proprio come un Phi farebbe con il suo piccolo Nongh.

Kim con uno scatto si sottrae a quel gesto:

"Non sono il tuo Nongh, cuf cuf"

Kamol gli porge un bicchiere d'acqua e lo prende in giro con dolcezza: "Certo che no, tu sei molto di più" poi si alza e va in bagno per rinfrescarsi.

Quando rientra in stanza resta stupito da quello che vede, quel piccolo birbante ha chiuso gli occhi e si sta dando piacere da solo accarezzandosi dolcemente.

L'orgoglio di Kamol è ferito: possibile che non l'abbia soddisfatto? Pensa mentre inarca un sopracciglio.

L'uomo si avvicina silenzioso e Kim si accorge della sua presenza solo quando sente qualcuno salire sul letto a quel punto apre gli occhi e interrompe quello che stava facendo.

Kamol seduto sui talloni in mezzo alle gambe divaricate di Kim lo fissa con le braccia incrociate.

"Non vergognarti, continua pure."

"... evidentemente non ti ho soddisfatto" aggiunge Kamol fingendo imbarazzo mentre sventola una mano in aria all'altezza del membro di Kim.

"No, cioè sì... è solo che è la prima volta che ... Be non sono abituato!" sbotta Kim mentre si agita cercando di coprirsi con le lenzuola.

Kamol ora è realmente imbarazzato, ha condotto Kim dove ha voluto e forse non è stato attento ai suoi desideri.
Vorrebbe capire chiedere ma non sa come fare, non gli è mai importata l'opinione dei ragazzi con cui è andato a letto.

"Forse io sono stato... Forse non ti .."

"No no, mi è piaciuto" Kim abbassa gli occhi per non incrociare lo sguardo dell'uomo.

"Posso?" chiede Kamol indicando il lenzuolo che Kim tiene stretto con entrambe le mani per coprire la sua intimità.

Kim annuisce; non capisce perché non riesca a negare nulla a quella persona che è appena entrata così irruentemente nella sua vita.

Kamol si avvicina e bacia Kim con una dolcezza che lascia perplesso il ragazzo poi afferra i suoi fianchi e lo tira a sé in modo che si sdrai.
La bocca di Kamol bacia lecca e succhia fino ad arrivare al primo capezzolo; un bacio a labbra chiuse basta per ottenere una violenta risposta dal corpo di Kim.
Kamol continua a scendere fino ad arrivare al basso ventre dove le mani che stringono il lenzuolo fermano la sua corsa.

Kim lascia andare la presa così che l'altro possa sfilare il lenzuolo mettendo in mostra il suo candido pene.

Kamol esita per un momento; non l'ha mai fatto ma vuole in qualche modo ripagare quel ragazzo che si è fidato di lui a tal punto da mettere la sua vita nelle sue mani.

Così apre la bocca e vi fa scivolare dentro il membro di Kim per tutta la sua lunghezza, Kamol non può andare oltre e e risale lentamente.

Kim si gode quelle attenzioni e riapre gli occhi, Kamol lo guarda chiedendo tacitamente un consenso che non stenta ad arrivare.

Kamol fruga fra le lenzuola cercando le manette senza lasciare che il contatto visivo si interrompa, le trova e sta decidendo come usarle quando Kim alza le braccia sopra la testa indicando a Kamol come voglia essere legato.

Kamol chiude la prima manetta e nota il rossore sui polsi di Kim ma non si ferma lega anche l'altro polso e poi scivola indietro sul materasso portando con sé il corpo di Kim in modo che le braccia si distendano per tutta la loro lunghezza.

Unforgotten night (a modo mio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora