Capitolo 23

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POV Kom

La porta si spalanca di colpo, mi affaccio nell'ufficio ed incontro lo suo sguardo di Khun Kamol eseguo gli ordini che mi sono stati impartiti e seguo Khun Kim fino all'auto già pronta per partire parcheggiata nel piazzale antistante la casa .

Apro la portiera posteriore, pensavo di dover riaccompagnare un Khun Kim singhiozzante invece sembra più contrariato che addolorato. Arrivati a destinazione apro la portiera e recupero i borsoni dal portabagagli mentre Khun Kim si dirige verso gli ascensori senza aspettarmi.

A questo punto credo solo che voglia restare solo, liberarsi di tutti noi.

Entro in ascensore per primo anche se dovrei stare davanti lascio che sia Khun Kim a darmi le spalle, arrivati al piano resto un passo indietro aspettando che sblocchi la serratura ma sembra che non ricordi il codice, poso in terra le borse e afferro le mani tremanti di Khun Kim resto così qualche secondo finché non si fa' da parte, inserisco il codice e lascio che il proprietario entri in casa.

Sarà veramente la cosa giusta da fare? Mi domando in fondo ci si pente sempre di qualcosa e non si è mai felici completamente.

Aspetto che la porta si chiuda e mi dirigo al piano terreno dove si trova l'ufficio del portiere. L'omuncolo fermo nel suo gabbiotto sbianca appena mi riconosce; devo afferrarlo per il colletto e spingerlo a forza sullo sgabello.

"La famiglia Paurat è molto legata ad uno dei suoi inquilini e tiene in particolar modo alla sua incolumità per questo motivo le chiediamo di assicurarsi che stia bene e di avvisarci nel caso noti degli strani movimenti".

"Ce...cer...certo" boffonchia impaurito.

Mentre l'omino continua a fissarmi butto in terra tutti gli avvisi appuntati su una piccola bacheca per poi piazzarci esattamente al centro un mio biglietto da visita.

"Non si faccia scrupoli a telefonarci, se non avrò sue notizie mi toccherà tornare a trovarla".

"S...s...si... e volevo dire n...n..no".

"Se l'inquilino in questione esce di casa o riceve visite, lei mi chiama e mi fa sapere dove è diretto o chi è passato a trovarlo; è tutto chiaro?"

"Certo certo".

Torno alla residenza e vado da Khun Kamol per ragguagliarlo su Khun Kim.

"Ti sei assicurato che non gli succeda niente?"

"Ho lasciato il portiere a controllare i movimenti di Khun Kim".

"Avvisa gli altri che faremo il giro dei locali questa sera".

Resto in silenzio come al solito quando mi viene impartito un ordine semplice, Khun Kamol si versa un doppio whisky riempiendo quello che dovrebbe essere almeno il quinto bicchiere in base al poco liquido di colore ambrato ancora nella bottiglia.

A preoccuparmi non è il fatto che abbia bevuto un'intera bottiglia da solo ma che non sia ancora ora di cena e che quindi ce ne saranno molte altre prima dell'alba, visto le acque pericolose in cui navighiamo e il numero esiguo di uomini a nostra disposizione ci serve tutta la lucidità possibile.

"Se sei preoccupato dammi una mano a finirla", Khun Kamol mi porge un bicchiere.

Butto giù il liquore tutto d'un fiato, e un leggero formicolio mi percorre i muscoli delle spalle e così mi rendo conto che sono particolarmente teso.

"Se le accadesse qualcosa ferirebbe Khun Kim".

"Oppure gli facilitare le cose, sarebbe più semplice andare avanti".

"Solo le persone prive di amor proprio rinnegano il loro passato e Khun Kim non mi sembra una di loro".

"Hai ragione Kim non lo è".

Unforgotten night (a modo mio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora