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Il capitolo sta divertendo piuttosto lungo così ho deciso di pubblicarlo a pezzi.Abbiamo saltato una scena VM 18 ma che diavolo Kamol ha appena mozzato delle dita!
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POV Kamol
Guardo la porta chiusa ed esito ieri Kim mi ha visto ricoperto di sangue minacciare degli uomini che io stesso avevo mutilato, qualunque fosse il suo giudizio su di me sono sicuro che sia cambiato e non in meglio.
Toc toc
[Avanti]
Kim passeggia nervosamente con il bagaglio già chiuso sul letto, mantiene la testa bassa evitando di guardarmi.
"Kim..."
Cerco di attirare la sua attenzione chiamandolo per nome, il tono della mia voce è così piatto che se avessi urlato sarebbe stato meno evidente il mio disagio ottengo comunquè il risultato sperato, Kim alza lo sguardo e si sofferma sui miei abiti.
"Ho portato un cambio" quasi mi giustifico.
"Khun, siete già pronti?" domanda Dayman che è appena entrato nella stanza.
"Sono venuto a prendere Kim".
"Khun vorrei il permesso di occuparmi di quelle persone".
"Sono sicuro che Brick preferirebbe di gran lunga che tu rimanga qui".
Tu che puoi farlo prenditi cura della persona che ami.
"Ad ogni modo non ti preoccupare, me ne sono già occupato".
Dayman china il capo in segno di intesa poi si avvicina a Kim e gli poggia una mano sulla spalla, nessuno dei due sembra a imbarazzato.
"Stai bene Kim? Va a casa e dimentica tutto, ok?"
"Sto bene Day, ringrazia Brick e salutami Salomon".
Mi avvicino per prendere il borsone ma Kim lascia la presa ancora prima che io l'abbia afferrato, avrebbe messo la sua vita fra le mie mani qualche giorno fa ed ora ha paura persino che lo sfiori.
Raccolgo il bagaglio e mi dirigo alle auto che ci aspettano all'esterno dell'albergo, ci sediamo sul sedile posteriore e restiamo così immobili e distanti fino all'arrivo a Bangkok dopo ore di viaggio in un silenzio assoluto.
"Vai da Danai" ordino a Kit che mi guarda dallo specchietto retrovisore.
"Vuole che passi prima dalla residenza?"
Apprezzo il riguardo che Kit ha verso Kim ma a questo punto credo che non ci sia più nulla che io debba celare.
"Non occorre, sarà una cosa veloce".
Il cancello di ferro si apre appena sopraggiungiamo, con molta probabilità è stato proprio Danai ad aprirci.
Le auto si fermano formando un semicerchio intorno all'imponente fontana posta difronte l'ingresso della villa del mio fratellastro.
Scendo seguito dai miei uomini che trascinano via dalle vetture i dipendenti di Danai e li scaraventano ai suoi piedi.
"Sembra che ci sia qualcosa a cui tieni" un ghigno sarcastico nasconde la frustrazione per non essere riuscito a portare a termine il suo piano.
"Non osare mai più toccare Kim" lo avverto.
"Bastardo!"
Anche se non ne riconosco il linguaggio so a chi appartiene quella voce.
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Unforgotten night (a modo mio)
RandomSalve a tutti, ho trovato il soggetto di questa novel molto interessante ma più la leggo e più mi pongo domande sul comportamento dei personaggi così ho deciso di farne una mia versione; pertanto questa non è una traduzione esatta della novel ma qua...