Capitolo 4

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Kamol sorride immaginando una scena familiare in cui lui e Kim si ritrovano la sera in casa dopo una giornata di lavoro, si fanno una doccia e vanno a dormire insieme.

Presto ti verrò a prendere.

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Sono stanco di starmene qui da solo.

Kim si alza e va a farsi una doccia per lavar via il sonno e il risentimento che prova da ieri sera dopo aver visto la foto di Day e Brick.

Lo specchio del bagno è appannato, lo pulisce con la mano e controlla i segni nei punti più in vista; fortunatamente le ferite più profonde si trovano sulla schiena se si escludono i due solchi rossi sui polsi.

Kim ritiene di poter gestire la situazione così si prepara per andare a lavoro; indossa una camicia con cravatta per nascondere il collo e un grande orgoglio sul polso destro lasciando l'altro privo di ornamenti: dei bracciali attirerebbero ancora di più l'attenzione.

Un ultimo sguardo prima di uscire: non è nella sua forma migliore, il viso sembra leggermente pallido dopo tutti quei giorni in casa.

"Oh Phi' Kim è rientrato!" Esulta Jil nel vedere il suo capo varcare la soglia dell'ufficio.

"Pensavi che non l'avrei più fatto?" Scherza Kim mentre tira dritto nel suo ufficio per evitare discussioni sul motivo della sua assenza.

Chiude la porta rincuorato dalla famigliarità della stanza, si siede alla sua scrivania e incomincia a rovistare fra i documenti per capire da dove cominciare, negli ultimi giorni non è riuscito a concentrarsi e le scartoffie si sono accumulate.

"Sei qui!" esclama May entrando senza bussare.

"Mi vedi?" domanda sarcastico Kim.

"Quasi quasi ti preferivo depresso; ad ogni modo ci devi un pranzo, alle 12.00 ti passo a chiamare non farmi aspettare" la donna sa che quando Kim inizia un lavoro non è soddisfatto finché non l'ha portato a termine.

"Ok, ok lasciami stare" le risponde distrattamente senza alzare gli occhi dal PC.

La mattinata passa velocemente quando la porta dell'ufficio si apre e May fa capolino "È quasi l'una, andiamo?"

Kim alza lo sguardo e si rende conto di aver lavorato per ore senza interruzione: "ok, va ad avvisare Jil per favore mentre io mando l'ultima email".

Ma May non fa in tempo a muoversi perché la segreteria entra nell'ufficio annunciando: "Khun Kim, quell'uomo è di nuovo qui per vederla."

Il cuore di Kim fa un sussulto mentre immagine la figura dall'altra parte della porta.

"Chi è di nuovo qui?"

Quell'uomo fastidio risponde Jil.

"È venuto qui ogni giorno quando eri malato, è insopportabile" aggiunge May.

A questo punto Kim ha capito di chi si tratta e rassicura le due amiche:

"Datemi qualche minuto."

Raggiunto il salottino in cui Karant lo sta aspettando questi si fionda su Kim chiedendo:

"Sta meglio Nongh Kim? Cosa le è successo?"

Kim arrossisce ripensando al motivo della sua indisposizione e si siede nella poltrona sperando che Karant gli si sieda difronte invece l'uomo non curante dei segnali inviatigli da Kim decide di accomodarsi sul sofà di fianco a lui.

"Volevo venirla a trovare ma mi hanno detto che non era ben disposto" si lagna il visitatore.

"Non si preoccupi non era nulla, è venuto a sincerarsi del mio stato; come può vedere sto bene ora mi scusi qualcuno mi attende."

Unforgotten night (a modo mio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora