Capitolo 4

239 23 13
                                    

"..dipende da che cosa mi offri"

La guardo negli occhi mordendomi leggermente il labbro inferiore, gesto che la manda su di giri in un attimo "Qual'è il prezzo?" chiedo in un sorriso provocante.

"Tu.. sei il mio prezzo" alterna lo sguardo sempre più insistentemente.

Mi alzo sui gomiti avvicinando il mio viso al suo, è indubbiamente molto bella "Chiedi una pausa e vieni con me" le sussurro sulle labbra in maniera così provocante da assicurarmi che lo faccia.

Il mio sguardo cade sull'insegna che indica il bagno e mi accorgo che lei mi segue a pochi metri.

Entro per prima e lei lo fa dopo qualche secondo, la sbatto contro la porta e chiudo la serratura con uno scatto. Prima che riesco a fare qualsiasi cosa, le sue labbra premono sulle mie e le sue mani sono sul mio viso. Assecondo per un attimo la sua voglia di provare qualcosa di nuovo e ne approfitto per togliermi la curiosità su quello che mi piace. Ho scoperto le donne in carcere ma ho sempre pensato che fosse una fase, e infatti mi bastano pochi secondi per capire che non mi interessa. L'afferro per il collo e la immobilizzo contro la porta, bloccandole le braccia sulla sua testa, stringo la presa contro la sua gola "Non so bene per chi cazzo mi hai presa ma ho bisogno di parlare con loro e se puoi aiutarmi.. ti consiglio di farlo, altrimenti mi basta stringere" le dimostro che non ho paura di un cazzo, stringo forte la mano intorno alla sua gola fino a farla diventare viola e ringhio "Chiamala"

Cerca di resistere ma non può, sono più forte di lei "Ok.. ok.." dice facendo estrema fatica. Mollo la presa e inizia a tossire. Sfila il cellulare dalla tasca posteriore dei suoi shorts neri e compone un numero di telefono "Mark.. voglio parlare con Lei" si massaggia la gola mentre tiene lo sguardo puntato nel mio "Non ti devo spiegare un cazzo! Passamela!" Ringhia, dimostrandomi che non è solo un bel visino "Capo.. c'è una.."

Le prendo il cellulare dalle mani e lo attacco al mio orecchio "Zulema" resta qualche secondo in silenzio, la colgo totalmente di sorpresa e me ne compiaccio. In pochi ci riescono e io adoro distinguermi dalla massa.

"Bionda?"

"In persona" confermo con un sorriso da stronza stampato sulle labbra "Senti.. devo fare fuori la tua galoppina o pensi che ci possiamo incontrare?" passo lo sguardo sulla ragazza davanti a me "A me va bene entrambe le cose.. ma mi sembra una fidata, sarebbe un peccato perderla.. per gli affari intendo"

"E credi che io ti dica dove mi trovo? Perché dovrei farlo?"

Ottima domanda, mi aspettavo che prima o poi me la ponesse ma io fortunatamente sono già preparata "Prima di uscire, mi hai chiesto se volevo venire con voi.. adesso sono fuori e in più.. voglio vedere la Riccia"

"Stai facendo tutto per amore?"

Mi stacco dalla schiavetta ma continuo a tenerla d'occhio mentre ragiono su come cazzo posso convincerla "Mi dici dove sei o no?"

"Domani alle 18. Il porto della Marina di Viana do Castelo. Non fare tardi, Bionda.. avrai quindici minuti, dopodiché non avrai una seconda chance"

"Ci sarò" chiudo la telefonata e lancio il cellulare alla ragazza che lo prende al volo.

"Non ho mai sentito nessuno parlare in questo modo a Zulema" mi dice mentre mi osserva attentamente "Allora non sei solo un bel viso con un bel corpo.." il commento mi fa leggermente sorridere "A proposito.. Sono Trish"

"Maca" le tendo la mano e me la stringe, presentandosi ufficialmente.

"Zulema non si mostra mai in pubblico.. non so chi sei ma non è per salvarmi la vita che ha accettato di incontrarti" sfila dalla tasca dei suoi shorts un pacchetto di sigarette e se ne accende una "Non le importa di me" sbuffa una nuvola di fumo "Curioso no?" assottiglia lo sguardo e mi studia "Zulema non è il tipo di persona che ha delle debolezze.. e sono abbastanza sicura del suo orientamento sessuale perciò mi chiedo: chi sei? E che cosa rappresenti per lei?"

Rido distogliendo lo sguardo da lei, mi guardo allo specchio del bagno e mi aggiusto i capelli "Ho imparato che non bisogna farsi troppe domande.. Lei è imprevedibile.. qualsiasi cosa pensi di sapere, non è mai quella giusta" rispondo con un certo distacco, anche perché non ho alcun interesse nel capire quella donna. Guardo questa ragazza e i segni rossi che le ho lasciato intorno al collo "Mi dispiace per la gola"

"Vorrei poterti dire che mi dispiace averti baciata.. ma non è così" commenta ridendo e mi fa sorridere il suo maldestro modo di dirmi che in realtà avrebbe voluto di più "Immagino che non ci rivedremo un'altra volta"

"Immagini bene" mi avvicino a lei lentamente come un felino a caccia, le prendo il mento e le lascio un bacio a stampo casto sulle labbra indugiando appena "Grazie" le sussurro provocante, lasciandola senza parole. Rifaccio scattare la serratura "Il drink.. mettilo sul conto del tuo Capo" dico prima di uscire dal bagno per lasciarmi questo locale definitivamente alle spalle.

Chiamo un taxi e mi faccio portare fino al porto dove dopodomani vedrò Zulema.

Scelgo di pernottare in un hotel lì vicino.

Entro nella mia stanza, la numero 215, e mi lascio cadere sul letto.

Sospiro pensando che il primo passo è già stato fatto e tutto sta procedendo bene. La sera è calata ormai e mi sembra che questa giornata sia volata.

Afferro il cellulare e chiamo l'unico numero salvato il rubrica

"Maca"

"Domani alle 18" dico guardando il soffitto "Marina di Viana do Castelo"

"Come hai fatto?"

"Lo vuoi davvero sapere?" Chiedo divertita dal suo tono sbalordito.

"No credo di no.. brava Maca, riposati, ci sentiamo presto"

"Buonanotte Castillo" chiudo la comunicazione e lascio il cellulare sul materasso mentre mi alzo.

Apro la porta finestra che da sul piccolo balconcino della mia camera singola. Questa sera è fresca, l'aria profumata dell'oceano davanti a me mi stuzzica il viso. Mi appoggio alla ringhiera mentre osservo le luci artificiali illuminare ogni cosa intorno a me.

Libertà.

Mi vengono gli occhi lucidi mentre ascolto il rumore del traffico, le musiche che riecheggiano nei locali e il suono delle onde sulla riva.

Tutte cose che non sentivo da anni.

Decido di fare due passi in mezzo a tutta quella confusione, dieci minuti dopo sono in strada. Mangio delle tapas buonissime mentre passeggio. Osservo i musicisti di strada e gli artisti dilettarsi in mille attività diverse. Vivo.

Vivo quell'energia.
Vivo i colori della vita.
Vivo le persone, le emozioni, le esperienze di vita comune.

Semplicemente torno a vivere.

Sono impegnata a guardare tutto quello che mi circonda quando mi sento afferrare per un braccio e spingere contro un vicolo isolato. Inciampo nei miei stessi piedi ma riesco a non cadere. Mi volto di scatto e una figura incappucciata è davanti a me.

Mi ci vogliono un paio di secondi, osservo la persona nella penombra con il cappuccio della felpa tirato su sulla testa restare immobile davanti a me.

Potrebbe essere chiunque ma il profumo menta e tabacco, la sagoma che vedo e la sensazione che ho avvertito quando ho sentito la sua mano afferrarmi come se lo avessi già provato. Come se avessi già sentito quella presa salda.

Una parola mi esce dalle labbra senza nemmeno accorgermi, senza programmarlo "Zulema?"

Il cappuccio viene abbassato e un sorriso bianco candido si allarga sul viso ancora nascosto nell'ombra. La figura fa un passo verso di me entrando in un fascio di luce che arriva dalla via principale e finalmente vedo il suo inconfondibile viso rigato da una lacrima nera tatuata sulla guancia sinistra, lo sguardo dal verde acceso dei suoi occhi privi di emozioni positive "Ciao Biondina"

True LiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora