Capitolo 46

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Rientriamo in casa.

Non abbiamo più detto nulla, come se il silenzio potesse parlare per noi. Fianco a fianco, saliamo le scale e percorriamo il corridoio. I dorsi delle nostre mani si sfiorano, creano una certa chimica e una tensione che cresce dentro di me. Sono quasi del tutto ubriaca. Riesco a mantenere un equilibrio precario ma l'alcol sta facendo effetto. Non so quanto autocontrollo e razionalità siano rimasti in me.

Arriviamo alla mia camera. Ci fermiamo. "Varca quella soglia.. e domani sarà come se oggi non fosse esistito.. so che in fondo è quello che vuoi.. hai ceduto perché sei ubriaca, se fossi stata in te non avrei detto o fatto nulla.. puoi ancora farlo. Entra e basta"

Guardo la maniglia della porta. Ha ragione. Potrei farlo. Cancellare le ultime ore e fare finta di niente. Sarebbe l'unica scelta saggia da fare. Troppe cose sono fra di noi, troppi segreti. Ho promesso che sarei stata attenta a non farmi coinvolgere. Ho promesso che le sarei stata lontana.

"Entra in camera, Maca" mi dice come se fosse un consiglio. L'unico consiglio altruistico che mi abbia mai dato.

Non dico nulla. Guardo la maniglia.

I miei piedi si muovono e vado avanti nel corridoio, lei mi segue ed arriviamo dalla sua camera. La apre e nel momento in cui varchiamo la soglia, superiamo questo altro limite. Mando a puttane la mia vita per un bacio.

Mi si avventa contro, mi prende dai fianchi e mi bacia con un desiderio cieco mentre le sue mani rapidamente arrivano alla fine del vestito. Afferra il mio interno coscia a poi me lo sfila. Lego le braccia intorno alle sue spalle mentre con un saltino mi prende in braccio. Le mie gambe le cingono la vita. Sono in intimo di pizzo nero. Con una mano fa volare via tutto quello che era sul suo como, mi ci siedo sopra e la sua lingua percorre il mio petto. Mi bacia. Mi morde. Mi marchia. Mentre il mio respiro è spezzato e la mia testa è appoggiata alla parete. Ho gli occhi chiusi e la bocca aperta dall'eccitazione. Le sue mani. La sua bocca. Il suo profumo. Era questo quello che mi mancava. Mi sgancio il reggiseno perché non riesce a farlo, me lo tira via e le sue mani mi afferrano il seno. Lo bacia. Mordicchia. La sua bocca rimane lì mentre le sue mani arrivano alle mie coscie, accarezzandomi, mi fa scorrere le mutandine lungo le gambe toniche, oltre i tacchi a spillo che continuo ad indossare. La sua bocca scende sul mio ventre e l'idea che possa fare quello che penso mi fa impazzire. Le sue mani tornano sulle mie coscie e prontamente me le spalanca per lei. Si inginocchia e mi bacia l'interno della coscia. Non vedo più l'incertezza della prima volta. Mi prende un piede per volta e la guardo mentre con le sue dita affusolate mi slaccia il cinturino del tacco. Si mette le mie cosce sulle spalle. Arriva dove vuole arrivare ed io la guardo mentre appoggia la bocca sulla mia apertura. Succhia il clitoride e poi passa la lingua in mezzo alle pieghe continuamente. Gemo di piacere, voglio che senta che effetto mi fa, non mi trattengo. Sento la sua lingua entrare dentro, assaporarmi in ogni centimetro, sento le sue labbra così incredibilmente esperte. Con una mano continuo a reggermi, mentre l'altra le accarezzo i capelli spingendole la testa contro il mio nucleo e aiutandola con il movimento mentre continuo a gemere. Ma non voglio venire così, non voglio che sia così distante "Baciami" si tira su di colpo, mentre sostituisce la lingua con le dita che mi penetrano e iniziano a muoversi. Mi bacia stringendomi a lei con il braccio libero, mentre le mie mani tengono il suo viso ancorato al mio "Cazzo.. sei la mia rovina" le susurro in un gemito strozzato mentre continuo a baciarla.

"Vieni per me" affonda e gemo il suo nome in un respiro spezzato dall'eccitazione. Il mio corpo viene attraversato da un tornato di emozioni e bagno le sue dita.

"Ancora" le dico scendendo dal mobile. La bacio mentre trovo la cerniera dietro la schiena "Girati" lo fa e le mie dita abbassano la zip mentre le mie labbra baciano la sua pelle. Faccio scivolare giù il vestito. Rimane solo con le mutandine, mi gira e mi prende per portarmi nel suo letto. Dondoliamo in un bacio finché che non cado sul suo materasso. È la prima volta che lo facciamo qui. Mi sale sopra, senza staccare la lingua dalla mia. Inverto le posizioni e questa volta faccio di tutto per farle provare le nostre sensazioni. Non la scopo, la amo. La sua pelle si riempie di brividi quando la bacio. Mi perdo nel suo sguardo. So che è la cosa più sbagliata che possa fare e lo sto facendo lo stesso. Sono sul suo corpo e scendo con la mano, è eccitata già da prima e sento che è bagnata. Continuo a stimolare sulle sue mutandine e sento i suoi gemiti, il suo respiro spezzato, mi accarezza il corpo nudo su di lei mentre la mia bocca finisce sul suo seno. La mia mano, scosta le sue mutandine ed entra. Prima piano e poi sempre più forte.

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