Capitolo 80 - epilogo

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Due mesi più tardi.

Il rumore del mare che si infrange sugli scogli è ancora il suono che preferisco. Infonde pace, serenità, coraggio. Ogni volta l'onda prende la rincorsa pur sapendo che verrà infranta sui sassi ma trova comunque il coraggio di riprovarci. È esattamente così che funziona la vita, la mia vita. Quante volte sono andata in frantumi contro una superficie più dura e resistente? Un'infinità. Ma ogni volta trovavo il coraggio, la forza, la determinazione di rialzarmi perché sapevo che sarebbe arrivato un momento in cui tutto sarebbe stato ripagato. In cui tutta la sofferenza, il dolore, la rabbia sarebbe stata ripagata. Ne sarebbe valsa la pena. Sapevo che dal profondo delle mie ferite sarebbe nato qualcosa di buono.

E così è stato.

La compagnia continua a funzionare anche a distanza, lo smartworking è la mia salvezza. Mi permette di essere qui ma anche lì. Vedo di giorno in giorno la mia carriera crescere e sono fiera della donna che sono diventata. Credo che lo sarebbe anche la mia famiglia.

Sono fuggita via da quella città piovosa, via da Castillo, via dalla polizia.

Il sole sta tramontando all'orizzonte e una nuova notte si prospetta già davanti a noi. Mille sfumature di un arancione caldo colorano tutto ciò che mi circonda e una sensazione di pura pace ormai si è impossessata di me.

Sto bene. Sono viva.

Ed è tutto grazie a Lei.

Le sue braccia mi avvolgono la vita e sento il suo corpo abbracciarmi, il suo profumo invadermi le narici e le sue labbra lasciarci un innocente bacio alla base del collo scoperto.

Respiro.

"Credevo che preferissi l'alba" mi sussurra piano appoggiando il mento sulla mia spalla per guardare davanti a noi.

"Io amo sia l'alba che il tramonto ormai" rispondo accarezzando le sue mani che stringono il mio ventre piatto "Mi ricordano noi"

"Come siamo romantiche, Biondina" mi sussurra divertita mordendomi appena l'orecchio facendomi ridere "Esserti innamorata dello scorpione ti rende particolarmente.. gustosa" Mi rigiro nelle sue braccia per legare le mie sopra le sue spalle, incontro il suo sguardo perso di me. Tutto è così maledettamente perfetto adesso. Viviamo bene, tranquille, al sicuro. Ha abbandonato la sua vita da criminale per me, so che è stato un sacrificio ma era la cosa giusta da fare. Adesso possiamo vivere tranquille e so che in fondo anche lei sta bene così. Appoggio una mano sul suo viso e l'accarezzo lentamente impregnando la mia mente di piccoli dettagli. La amo. Lo sento fin dentro le ossa. Appoggia la fronte contro la mia e mi sorride "Ti amo anche io" ancora una volta mi rivela di sapermi leggere come un libro aperto. Lo sono sempre stata per lei.

"Sempre" rispondo in un sussurro mentre affondo il viso nel suo petto, ci abbracciamo così forte da poter fonderci in un'unica persona. Mi accarezza dolcemente i capelli e rimaniamo in quella bolla perfetta.

"Pincioncineeeee" la voce di Saray arriva a rovinare tutto come sempre.

"Non possiamo ignorarla?" Chiedo e la sento ridere.

"Sai bene che se lo facciamo, urla più forte" mi risponde ridendo rumorosamente eppure non mi lascia andare, non mi permette di scivolare via dal nostro abbraccio "È come vivere con una bambina di cinque anni solo che ne ha quarantasei ed è anche sposata"

"Saresti una madre perfetta" rispondo alzando lo sguardo nel suo. Un complimento sincero che sembra farle piacere ma che però un po' la ferisce e ne capisco il motivo "Io non inten.."

"Non lo so sai.. a volte voglio ucciderla" si appresta a rispondere con la sua solita ironia.

Rido divertita "Ma non lo fai, è questo l'importante"

Appoggia la fronte contro la mia "Tu un giorno sarai una madre perfetta" mi sussurra dolcemente. Aggrotto la fronte senza capire, o meglio, forse capisco ma ho paura a chiedere. Mi accarezza il viso "Quando saremo pronte"

Spalanco lo sguardo di colpo e lei ride "Mi stai prendendo in giro?!" Rido anche io ma sono al settimo cielo "Non puoi scherzare su una cosa del genere, Zulema!"

Annuisce continuando a ridere per la mia reazione prima di annuire piano "Non ti posso promettere di sposarti.. perché sai come la penso al riguardo ma.. questo.. questo con te lo vorrei" sorrido maggiormente come una perfetta idiota "Certo.. non ti dico domani ma.." le prendo il viso e la bacio zittendola, stava per rovinare tutto iniziando a straparlare e io voglio solo dirle che la amo.

"Ti amo. Ti amo. Ti amo" sussurro ad ogni piccolo bacio sulle labbra.

"Scusa credo di non aver capito.. Mi ami?" Chiede facendo l'idiota mentre io la stringo forte a me e sorrido. Non faccio altro che sorridere.

"Ouuuu! Venite o no?? È pronta la cena!" La voce di Saray si fa più squillante.

"Voglio renderti felice.. E anche una casa tutta nostra" aggiunge lei. Entrambe ridiamo e sbuffiamo allo stesso tempo.

"Non ti piace vivere con la mia ex e la tua migliore amica?" Chiedo punzecchiandola.

"No.. proprio per niente.. ma almeno sanno cucinare" fa spallucce e mi bacia la punta del naso "Ma se rivedo Kabila che gira in mutande faccio una scenata"

"Amore.. è sposata.. e amo te.. non hai alcun motivo di essere gelosa" rido rassicurandola delle solite ovvietà.

"Sono gelosa di tutto ciò che è mio, tesoro" sorride mi maniera arrogante, cosa che mi fa alzare gli occhi al cielo.

"Vi devo venire a prendere con la forza???" Saray sa essere fastidiosa quando vuole ma in fondo le vogliamo bene, fortunatamente per lei.

"Ci conviene andare" dice sbuffando e guardando la direzione della sua amica. Sento le sue braccia scivolare via dal mio corpo ma prima che si allontani da me, la prendo per il polso e la tiro verso di me. Unisco le nostre labbra in un bacio molto più sentito. La mia lingua tocca le sue labbra e scivola alla ricerca della sua. Ci baciamo per minuti interminabili dove tutto perde senso, significato e valore. Rimaniamo noi, sospese nel tempo e nello spazio, con le nostre ferite che si stanno piano piano rimarginando e il nostro grande folle amore.

Fine.

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