Capitolo 15

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"Che cosa c'è tra te e Zulema?"

Scuoto la testa mentre "Io.. non lo so" mi faccio un tuffo veloce per lavare via la sabbia e torno dal mio asciugamano, che raccolgo da terra per avvolgermi.

"Maca" mi richiama l'attenzione chiamandomi più di una volta ma la ingnoro senza volerlo.

Mi segue dentro, io ho la testa piena di domande, sono stracolma di pensieri e sentimenti che non vorrei provare ma che invece provo e che mi portano a comportarmi in un certo modo, arrivando a rischiare.

La Zulema di un tempo mi avrebbe uccisa. Ero in traiettoria. Lei voleva farlo fuori. Avrebbe premuto il grilletto senza pensarci due volte ma oggi non lo ha fatto. Sospetto che sia per me.

Kabila si piazza proprio davanti a me e mi impedisce di salire le scale per rientrare in camera "Riccia" la guardo perplessa e a disagio.

"Senti.. devo farti una domanda" mi chiede passandosi una mano dietro al collo.

"Chiedimi tutto quello che vuoi" accenno ad un sorriso d'incoraggiamento.

"Credi che ci sia una possibilità che noi due.. si insomma.. tu provi ancora qualcosa per me?" Mi chiede tenendo lo sguardo basso mentre si tortura le mani. Odio vederla così a causa mia.

Distolgo lo sguardo da lei quando vedo al piano di sopra una penombra di una sagoma, Zulema.

Potrei incazzarmi perché ci sta ascoltando ma il mio cuore sta pensando alla domanda di Kabila.

Ed è un no. È chiaramente un no.

Le prendo le mani per evitare che continui a torturarsi "Riccia io ti voglio davvero bene.. sei importante e lo sai"

Incrocio il suo sguardo e mi sorride "Ma sono una tua amica"

Annuisco "Scusami"

Sembra sollevata, sorride e mi abbraccia "Va bene.. volevo solo esserne sicura"

La stringo a me mentre noto la sagoma sparire "Mi dispiace se ti ho fatto credere un'altra cosa.. non era mia intenzione"

"Va bene, Maca. Io so solo che non voglio perderti" la sento dirmi mentre mi accarezza la schiena.

"Nemmeno io.. per questo preferisco che le cose rimangano così" mi stacco da lei e le regalo un ultimo sorriso.

Lei mi ricambia "Ci vediamo a cena" si sposta da davanti per permettermi di continuare la mia strada. Una strada che per si fa beffe degli ultimi eventi, in quanto è in salita e diretta verso Zulema.

Salgo i gradini e so per certo che Lei ha sentito tutto, come so che non perderà occasione per venirmi a parlare.

Apro la porta della mia camera e la lascio aperta, come se la invitassi silenziosamente a venirmi a rompere i coglioni, invito che non tarda ad accettare "Credevo che volessi tornare con lei"

Le do le spalle e ne sono felice perché così non può vedere un sorriso nascere sul mio volto, stupita da me stessa per conoscerla ormai così bene, tiro fuori dal mio borsone degli abiti asciutti "Merita una persona che la ami con la stessa intensità.. non posso più essere io. Però ho bisogno di averla nella mia vita"

"Lo trovo piuttosto egoistico" commenta e mi giro, la vedo appoggiata allo stipite della porta, impegnata a guardarmi con il suo solito modo giudicante.

"Perché un po' lo è.. ma sta bene ad entrambe" le rispondo, annuisce sapendo che sto dicendo la verità.

"Ciò che hai fatto oggi.." mi dice venendo verso di me, non mi fa più paura perciò non indietreggio. Aspetto che venga qui e la osservo, nei suoi movimenti sotto quel vestito leggero che le sta davvero bene.

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