Capitolo 67

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Tradire una persona che ami crea un vuoto dentro, come se la tua anima semplicemente si macchiasse e poi sparisse. Perdi una parte di te. Entrai in carcere con un'anima bianca candida e pura. Man mano si è scurita sempre di più fino a perdere me stessa. Innamorarmi di Zulema fu la luce in fondo a quel tunnel di oscurità. Il nostro amore era luce bianca. Pura. Tradirla fu come spegnerla per poi ripiombare nelle nostre anime oscure, nel vecchio tunnel nero. Tradirla ci riportò indietro, riavvolse il tempo tanto da cancellare tutto il buono che c'è stato. Tradirla fu come annullare la nostra felicità e tutto quello che aveva portato. Non importavano le ottime ragioni che avevo per averlo fatto, le conseguenze furono inevitabili per entrambe e la verità è che, per quanto soffrissi, il peggio doveva ancora venire.

La nostra bolla si scoppiò nell'attimo in cui la polizia fece irruzione in quel dannato ufficio, salvandoci la vita. La persi all'istante e, anche se era una cosa che avevo messo in conto, mi fece male da morire. Passarono due giorni, durante i quali non feci altro che andare a correre. Non dormii, non mangiai. Evitai di incontrare Riccia e Saray. Non rincasai mai. Non potevo nemmeno sopportare l'idea di dormire in un letto che odorava di lei. Entrare in quella casa impregnata dei nostri bei ricordi sarebbe stato come ingoiare litri di lava bollente. Era devastante. Perderla fu un dolore immenso che non riuscii più a curare, una ferita così profonda che ancora oggi, a distanza di mesi, sanguina.

Mi fermo, senza respiro. Allenarmi così duramente mi tiene occupata la mente. Ma appena mi fermo, Lei ritorna. I nostri ricordi ritornano. È una maledizione "Macarena"

Mi volto di colpo, riconoscendo la voce "Ciao Castillo.." mi appoggio al muretto e faccio un po' di stretching, approfitto dei movimenti per incontrare il suo sguardo per pochi istanti di tanto in tanto "..che posso fare per te?"

"Vorrei che tu vedessi questo" tira fuori il suo cellulare e inizia a digitare qualche tasto.

"Di che si tratta?" Gli chiedo continuando ad allungarmi, ho gli occhi puntati nei suoi e la fronte un po' corrucciata.

"L'interrogatorio di Zulema" mi porge il cellulare e con una mano leggermente tremante lo afferro. Non so se sono pronta per guardarlo.

ZULEMA (qualche ora prima)

Mi ha mentito. Per tutti questo tempo, non ha fatto altro che mentirmi. La amo davvero, le ho aperto il mio cuore e l'ho lasciata entrare ma, quando ho capito come stavano realmente le cose, qualcosa dentro di me si è spento. È stato come svegliarsi da un sogno, un sogno davvero bello, l'impatto con la realtà però è stato violento e doloroso. Sono una perfetta idiota. Come ho potuto anche solo pensare che lei potesse tenere a me? Noi.. acerrime nemiche storiche da sempre. Già una volta mi ha pugnalata alle spalle con la scusa di un abbraccio. Questa volta.. non è poi tanto diversa.

Guardo questo imbecille che si sente tanto superiore sedersi davanti a me con una strafottenza che non gli dona affatto. È un idiota. "Quindi la grande Zulema Zahir.. sai non ero sicuro che Macarena alla fine avrebbe scelto di stare dalla nostra parte.. è andata nel pallone perché inevitabilmente riesce ad innamorarsi delle cause perse come te" sorrido glaciale mentre non cedo a nessuna di queste provocazioni "Ma alla fine ha visto la luce ed eccoci qui.. dimmi.. com'è la sensazione?" Mi chiede appoggiandosi al tavolo che ci separa con le braccia incrociate. Mi osserva come i visitatori degli zoo fanno da dietro quelle dannate sbarre. Io sono la tigre in gabbia annoiata che li osserva a sua volta. L'animale rinchiuso e lo stupido umano che lo guarda superiore.. ma se solo la porta si aprisse e potessimo giocare ad armi pari.. scoprirebbe chi è davvero il più forte fra noi due "Da ciò che so.. ti era molto vicina"

Rido divertita mentre mi è bastato solo un istante per capire che non è affatto solo una questione lavorativa ma è anche un fatto personale "Invidioso, Agente Johnson?" Mi appoggio anche io al tavolo, ho le manette strette ai polsi e un sorriso finto stampato sulle labbra "Sono qui. Davanti a lei. La criminale più pericolosa del mondo con tantissime informazioni e segreti custoditi che farebbero accapponare la pelle a chiunque ma tutto ciò che sento sono una montagna di domande sul vostro informatore infiltrato" rido ancora facendo spallucce "Questo fa pensare a quali siano le sue reali priorità.. preferisce sapere che tipo di biancheria indossa o se preferisce qualche posizione particolare sotto le lenzuola?" gli chiedo provocandolo, dalla sua faccia capisco che l'invidia è davvero una brutta bestia "Mi chieda pure, sarò lieta di dare un'immagine più chiara alle sue fantasie perverse su una bionda che non l'ha mai calcolata" Macarena è il tipo di chiunque, perfino il mio. Ma da ciò che ho visto in quello studio ho capito che lo disprezza e adesso capisco il perché: è un viscido "Suppongo sia frustrante. Se me ne importasse qualcosa sarei disposta a dirle che mi dispiace ma non è così" mi schiarisco la voce mentre il suo sguardo si fa sempre più rabbioso "Qualsiasi informazione sul mio rapporto con Macarena Ferreiro potrà chiederlo direttamente a lei" mi scrocchio leggermente il collo con fare indifferente "In quanto a me, queste sono le prime e le ultime parole che sentirà uscire dalla mia bocca"

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