Capitolo 57

249 23 6
                                    

Accarezzo la sua pelle con l'indice. Traccio sentieri invisibili sul suo petto, in mezzo ai seni, sull'addome piatto. Tengo la testa appoggiata sulla sua spalla mentre lei mi tiene stretta a sé con un braccio. Starei distesa qui per sempre "A che cosa pensi?" Mi chiede mentre continuo a muovere la mano.

"Lo vuoi davvero sapere?" Chiedo a mia volta in un sorriso spontaneo "Trovo che sia surreale il fatto che posso guardarti nuda"

Ride divertita "Non è mica la prima volta"

Rido anche io mentre il mio dito continua a passare su tutto il suo corpo "Sì, lo so.. ma non credo che riuscirò mai a farci l'abitudine" alzo la testa e incontro il suo sguardo. Mi perdo in quella profondità color smeraldo, così espressivi, penetranti. La sua bellezza è tutta lì dentro. Nascondono misteri e ho voglia di scoprirli tutti. Ho voglia di sentire questo sguardo sul mio corpo ancora per molto tempo.

"Tu mi guardi in un modo così diverso.." mi sussurra in un sorriso appena accennato sul viso.

"Sono cambiate moltissime cose" mi metto in pancia in giù per riuscire a guardarla meglio, ho ancora una gamba incastrata tra le sue e il suo braccio non mi lascia andare "È come se ci fossero due vite.. quella prima di tutto questo e quella che stiamo vivendo"

"Impossibile credere che siamo le stesse persone" mi risponde e con lo sguardo viaggia anni indietro ad oggi "Ti ho fatto male"

"Zulema, lascia perdere" scuoto la testa mentre lei invece sembra insistere nei suoi ricordi.

"Ti chiedi mai che sarebbe successo? Se non mi avessi incontrata?" Corruga la fronte pensierosa "Ho fatto in modo che perdessi l'unica possibilità che avevi di uscire prima di prigione"

"Ferma" le accarezzo il viso costringendola a guardarmi "Tutto ciò che è successo.. è stato anche a causa mia.. ad ogni colpo, te ne restituivo uno. Anche io mi pento di molte cose.. ma il carcere tira fuori il peggio delle persone" le aggiusto il ciuffo portandolo dietro l'orecchio "Non eravamo in noi.. e poi.. se non ti avessi incontrata.. non avremmo questo"

"Quindi.. ne è valsa la pena? Perdere tutto per essere qui?" Abbasso lo sguardo, i miei genitori mi mancano ogni giorno di più. Sento la nostalgia di mio fratello. So che ho una nipotina che porta il mio nome e che non ho ancora avuto modo di conoscere "Perché tu.. hai perso molto.." una sola lacrima mi sfugge dal mio controllo e divide la guancia in due, solcando lentamente il mio viso. Lei me la reccoglie con un dito "Non serve che tu mi dica che conoscermi ti ha fatto più male che bene.. è una cosa che so già"

Scuoto la testa "Adesso è diverso" io sto vivendo con l'aria che respira lei, non può davvero parlare sul serio. Io non voglio pensare a ciò che è stato perché quello che abbiamo adesso ha più importanza, ne ho bisogno. Ho bisogno di lei.

"Non si cancella il passato" sento il suo sguardo bruciarmi il viso che tengo abbassato mentre la mente viene pervasa da tutto quel dolore "La tua famiglia, i tuoi genitori, tuo fratello, tuo figlio, la tua vita.."

"Sandoval aveva un campione di DNA del feto. Avevo la possibilità di uscire. Riccia mi ha incastrata macchiandomi la camicia, tu hai scelto di portarmi con te piuttosto che ammazzarmi.. hai scelto di riposarmiarmi pur sapendo che non eravamo per niente in buoni rapporti. Ho ucciso una detenuta appena uscita dalla recinzione davanti alle telecamere, sono responsabile della morte di Casper.. pensi davvero che sei tu il mio problema?" Chiedo sbuffando una risata isterica mentre mi passo la mano sul viso "Mio padre.. è morto, lo ha ucciso Karim.. Mia madre.. è morta, l'ha uccisa Castillo. In compenso però la mia famiglia ha ucciso il tuo primo amore.. sei ancora convinta di essere tu la causa delle ferite del mio passato?"

True LiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora