Capitolo 56

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Seguirono attimi di silenzio interminabili. Non sapevo cosa dire.. mi diede accesso a tutte quelle informazioni, quelle prove, che Castillo voleva da me. Avrei voluto che lei non l'avesse fatto. Anzi, avrei voluto chiederglielo e che lei mi dicessi di no. Così avevo una scusa per rimandare. Una scusa valida. E invece mi lasciò entrare. Mi aprí tutte le porte, mostrandosi vulnerabile, senza barriere. Feci la solenne promessa che mai avrei tradito quella fiducia, avrei trovato un altro modo per ingannare Castillo e avrei continuato questa doppia vita all'infinito. Avevo un disperato bisogno di credere che tutto sarebbe andato come volevo, nonostante il fatto che nella mia vita non è andato niente secondo la mia volontà. In quello sguardo, mi sono persa ma mi sono anche ritrovata. Lei aveva distrutto ogni cosa di me per poi mostrarmi che al di là dei miei muri c'è una vita intera che avremmo potuto vivere insieme. E sarebbe stata meravigliosa.

"Sì, ci sto"

"Sicura?" Mi chiede con un sorriso stampato sul viso.

Annuisco convinta mentre le accarezzo il viso "Voglio te e voglio questa vita.. non ti aspettare che voglia rimanere in panchina. Sì, voglio sapere"

Ridacchia con quello sguardo da stronza che le sta così dannatamente bene "Vuoi me?"

"Voglio te" ripeto guardandola nello stesso modo.

"Perché?" Mi chiede e me lo sta chiedendo davvero, non è una domanda retorica.

Rido portandomi una mano sulla bocca "Come perché?"

Punta lo sguardo, uno sguardo curioso, nel mio "Dimmi perché"

Torno serissima e ci penso su prima di rispondere "Per i soldi"

Mi spinge, facendomi cadere con la schiena sul telo e lei mi riempie di solletico. Rido a crepapelle, perdendo totalmente il fiato in corpo "Spero tu stia scherzando" mi dice continuando questa sorta di tortura, mentre io la supplico di fermarsi.

Le prendo il viso e lo porto davanti al mio, si regge sulle braccia mentre i nostri sguardi si incatenano "Perché.. quando sono con te, mi sento al sicuro. Come.. se mi sentissi a casa"

"Tu sei a casa" mi risponde con un sussurro prima di unire le nostre labbra. Mi accarezza il viso mentre mi lascia un bacio lungo, passionale, così profondo da lasciarmi senza fiato. Uniamo le nostre labbra e subito dopo anche i nostri corpi.

È amore.
Lo percepisco.
Lo sento.
Lo vivo.

Nel momento in cui i corpi si raffreddano e il cuore della notte ci riavvolge, le candele ormai sono spente e il fresco del vento ci copre di brividi. Le accarezzo il viso, i capelli. Lei è a pancia in giù, mentre io mi reggo sul gomito "Hai freddo? Vuoi rientrare?" Mi chiede guardando la mia belle ricoperta di puntini.

"Voglio restare qui" le rispondo continuando quel movimento che sembra rilassarla. Mi sorride e poi mi viene un'idea "Torno subito" mi alzo e vado a recuperare la coperta piegata sul divano prima di tornare fuori.

Si è addormentata. Copro i nostri corpi e il freddo scompare. Mi sdraio accanto a lei supina e guardo il ciondolo che porto al collo. Il nostro ciondolo "Ti piace?"

Sorrido leggermente senza guardarla "Tanto.. ci sono localizzatori?"

Scoppia a ridere e allunga un braccio per circondarmi la vita "Mi hai beccata, Bionda.."

"Che sarebbe successo? Se Helena avesse avuto ragione.." le chiedo continuando a guardare la collana. Sembra una domanda a caso quando invece non lo è affatto.

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