Capitolo 19

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Scendo le scale e le passo davanti "Sto bene" mento ma ho bisogno di dirlo più a me che a lei.

"Non ho detto il contrario" mi siedo sul divano mentre lei posa la borsa e le chiavi "Due Bourbon in arrivo"

Mi sfugge una risatina "Ci vai giù pesante"

"Non posso bere un'acqua tonica con te che vuoi ubriacarti" mi risponde dandomi le spalle ma entrambe ridiamo. Mi piace questa nostra incredibile sintonia, sto scoprendo ogni giorno lati nuovi di lei. Saray aveva ragione, Zulema è moltissime cose.

Mi porge il bicchiere e siede nell'angolo opposto del mio divano "Sai.. ho prima una curiosità da togliermi.. come hai fatto a stare con uno così?"

Guardo il bicchiere mentre mi mordo l'interno della guancia "Cieca.. stupida.. innamorata.. idiota scegli tu, a me sembrano tutti sinonimi" bevo un sorso grande e sento l'alcol bruciare nella gola e scendere fino allo stomaco.

"Sei finita dentro a causa sua, giusto?" Mi chiede e sento, nonostante il fatto che non riesco affatto a reggerlo, il suo sguardo scavarmi dentro.

Annuisco, non ho mai parlato del mio caso con lei. Solo lei lo ha fatto con me, in piena notte in carcere. Non ho reagito con la giusta empatia ma io ho sempre fatto così con lei, l'ho sempre allontanata perché mi ricordava ciò che mi aveva tolto. Ora non è più così e mi fa piacere riuscire a parlarne in circostanze meno tese "Ho rubato per lui alla nostra azienda e mi sono ritrovata in trappola" la mia mente è invasa dai ricordi, il processo, le bugie, la mia famiglia "Cristo era anche sposato.. sono un'idiota"

Ride appena mentre manda giù un sorso "Che casino"

Rido con lei e scuoto la testa "Non puoi immaginare quanto"

I nostri sguardi si incontrano, lei mi osserva seria e il suo sguardo è quello che ha di solito, quello sguardo "Ehi.. è lui che ci ha rimesso.. è lui l'idiota.. non tu"

"Sono io che ci stavo insieme" le ricordo mentre finisco tutto il drink e appoggio il bicchiere sul tavolo.

"Hai solo fatto un errore di giudizio.. lui ti aveva e ha fatto in modo di perderti.. è lui l'idiota" i miei occhi scattano nei suoi come una molla impazzita, mi sorride appena e io ricambio.

Rido mentre riprendo il mio bicchiere e vado al carrello, me ne verso due dita e le verso anche a lei "Zulema Zahir mi ha appena detto una cosa carina?" poso la bottiglia e sto per sorpassarla per tornare al mio posto "Devo avere proprio una brutta faccia"

Mi siedo più vicina a lei, mentre entrambe beviamo ma sento il suo sguardo sempre fisso su di me "Non brutta.. solo meno luminosa rispetto al solito" la guardo mentre lei mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio "Nessuno deve avere questo potere.." le sue dita scivolano sul mio collo e gemo di dolore. Sa bene che l'ha fatto lei.

"Non fa niente" le dico come se glielo leggessi in faccia che le dispiace.

"Mi hai fatta incazzare da morire" mi dice incatenando lo sguardo al mio.

"Non avevi torto" le confesso mentre poso il bicchiere sul tavolino "L'ho fatto per te.. perché non voglio che tu scelga l'oscurità anche quando puoi scegliere di non farlo"

Scivola su di me in maniera lenta e cauta, come se non ne fosse così sicura. Appoggia le labbra sul mio collo e gemo di dolore. Mi ha fatto davvero male e sembra essersene accorta. Mi lascia una scia di baci lenti su tutta la parte dolorante e gonfia. Sento le sue labbra umide e morbide toccarmi la belle. Accende un fuoco dentro di me ed è come se il mio corpo rispondesse solo al suo tocco "Zulema" sospiro il suo nome mentre lei continua il suo percorso.

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