Capitolo 18

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"Ciao Simon"

L'uomo che mi ha rovinato la vita ha in mano un rum e mi guarda un po' sorpreso "Non sapevo che.."

"Che fossi fuori di prigione?" Lo incalzo, tagliente e glaciale come non lo sono mai stata, allargo un po' le braccia e mi indico "Sorpresa"

Il suo sguardo scruta ogni centimetro del mio corpo, sensazione sgradevole e ripugnante "Senti non ho mai avuto modo di chiederti scusa"

Scoppio a ridere "Dici sul serio!?" Scuoto leggermente la testa, incredula e incazzata "Risparmia il fiato.. fai più bella figura" sibilo fredda, lo oltrepasso e inizio a camminare, voglio andare via.

Mi sento afferrare e non riconoscendo la presa, capisco che è quel verme che ancora si mette sulla mia strada. Vengo trascinata via in un angolo più tranquillo "Ascoltami.. io non ho mai voluto ferirti" mi accarezza il viso ma non riesce nemmeno a sfiorarmi perché mi allontano schifata.

"Metti giù le mani" ringhio.

Sbuffa una risatina, forse dettata dalla frenesia e dall'alcol "Ah ora non ti lasci nemmeno toccare?"

Saray ci ha seguiti e come un'ottima amica si intromette "Va tutto bene?"

"Sì.. tranquilla.. è innocuo" le rispondo senza staccare lo sguardo da lui.

"Perché non te ne vai a giocare un po' più in là?" Chiede la gitana seria. Non sono il mio rapporto con Zulema è cambiato ma anche il nostro. In carcere non mi avrebbe mai protetta ma adesso non siamo in carcere, non siamo rivali.

"Non me ne vado da nessuna parte, noi stavamo parlando" mi indica ma si rivolge alla gitana che ha avuto la sfrontatezza di affrontarlo a petto duro.

Saray mi guarda e sbuffa una risata divertita "Non mi sembra che lei abbia voglia di parlare con te"

"Mi manchi.. tanto" mi afferra la mano, il suo tocco mi fa ribrezzo "Se potessi tornare indietro non ti farei una cosa simile"

Lo osservo mentre faccio scivolare via la mano dalla sua "È arrivato il momento che tu te ne vada" gli dico seriamente con uno sguardo incendiario ma lui non si muove "No? Me ne vado io"

Faccio qualche passo ma lui si rimette sulla mia strada "Aspetta solo un secondo.."

Saray, vedendomi sempre più in difficoltà, mi afferra e mi tira via mentre lui lo spinge in avanti "Ti levi di torno o ci devo pensare io?"

Il fatto è che non voglio che le accada nulla per questo le accarezzo la spalla dolcemente e cerco di calmarla "Saray.. non ne vale la pena"

"Stai insieme a lei?" Mi chiede alternando lo sguardo tra di noi, Saray scoppia a ridere mentre lui nota gli stessi segni che ha notato lei prima "Quello è rossetto? Sei diventata una lesbica?!"

"Simon per favore.. è finita" gli dico evitando tutte le sue domande "Vai avanti, io l'ho fatto"

Mi riprende le mani e le tiene saldamente, impedendomi di sottrarmi dalla presa "Non riesco a vivere senza di te, torna da me.. sono cambiato"

Scoppio a ridere alquanto divertita dalla frase più scontata del mondo "Sappiamo entrambi che non è vero"

"Ci sono problemi?" La sua voce. Sento la sua presenza arrivare fino ad affiancarmi "Chi è?"

"Quello che ha incastrato Maca" risponde Saray al posto mio.

Mi libero di lui con uno strattone, tutta questa situazione è un peso gigantesco che mi schiaccia. Mi volto verso di Lei "Lo so gestire da sola"

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